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Una storia italiana

Di Norma Ferrara il . Campania

«Angelo aveva capito una cosa fondamentale per quel territorio, che la legalità è un prerequisito del fare politica, sembrerebbe scontato ma non lo è. Aveva intuito che una leva fondamentale per lo sviluppo del Cilento, di Pollica,  era la promozione e tutela del paesaggio, delle sue risorse». Così ricorda Angelo Vassallo, compagno di tante battaglie per l’ambiente e la legalità, il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo. Angelo Vassallo, sindaco di Polllica, è stato freddato con nove colpi di calibro 9 all’alba di lunedì a pochi metri da casa sua. Ieri per ricordarlo il paese intero si è stretto intorno ad una fiaccolata, oltre duemila persone al porto di Acciaroli.

Dagli anni Ottanta non accadeva un fatto così: un agguato in pieno stile camorristico contro un sindaco. L’omicidio di Vassallo è da oggi un’inchiesta in mano alla Dda di Salerno, perché come sembra emergere dal vertice che ieri ha deciso il passaggio delle indagini all’antimafia, si sarebbe trattato di un delitto “politico – affaristico – mafioso”. Mentre la magistratura sta facendo il suo corso, emerge sempre più il racconto di una storia italiana nata e cresciuta nel paradiso del Cilento, all’ombra della Camorra che a due passi da qui intende investire, comprando terreni su terreni.     

Aveva un’idea di comunità ben precisa, Vassallo. Lo si evince dai racconti di Buonomo che dichiara «Vassallo era un uomo molto attento alle persone, all’ambiente, al territorio. Nel Cilento questo mix era la leva del possibile sviluppo. La salvaguardia, la tutela e promozione dei servizi e l’attenzione ai turisti, a coloro che sceglievano di trascorrere il loro tempo lì, erano al centro delle sue politiche». Angelo mi aveva sempre detto che per lui era importante l’accoglienza, l’ospitalità – ricorda Buonomo.  Affermava spesso: “io devo puntare a far crescere il benessere dei miei cittadini e insegnare loro anche ad essere ospitali. Vedrai che tanto più staranno bene, tanto più conserveranno un tratto di gentilezza e ospitalità.”     Poi altre piccole storie quotidiane vengono in superficie attraverso i ricordi di Buonomo e ruotano intorno  a quella scelta, naturale ma non scontata, di prendersi cura nell’interesse di tutti, delle meraviglie di Pollica – Acciaroli, la costa, il porto, il parco del Cilento e i suoi cittadini.

«Una delle ultime volte che ci siamo visti ad un incontro delle Cittàslow  – commenta Buonomo – mi aveva raccontato, ad esempio, di aver scelto di destinare i proventi della gestione di un parcheggio pubblico ad un fondo, creato ad hoc, per sostenere le giovani coppie (acquistare piccoli appartamenti che venivano ristrutturati e messi a disposizione dei giovani a costi irrisori) e gli anziani (specie quelli in difficoltà). Questo era Angelo: un amministratore, un uomo molto attento a tutto ciò». «Spesso dovevo insistere con lui perché rendesse noto, più spesso, quello che stava sperimentando su quel territorio  – continua Buonomo – perché per  noi si candidava sempre più a diventare volano di sviluppo ed esempio per tutta la Campania in termini di rispetto e promozione dell’ambiente (dalla raccolta differenziata, all’attenzione al turismo). Pollica e i territori intorno possono diventare per questa battaglia, un motore per disinnescare quell’atavica rassegnazione che porta spesso a dire “non si può fare, è troppo difficile. Nonostante ciò Angelo non si è mai sottratto all’ulteriore impegno di andare in giro, raccontare questa esperienza, fare da incentivo per altre simili».    

Alcune testimonianze raccontano di un Vassallo preoccupato negli ultimi tempi “mi teneva al corrente degli sviluppi delle ultime vicende”, ha detto il Pm Greco a ridosso dell’omicidio”… Michele Buonomo ricorda così l’ultima telefonata con Angelo, avvenuta a Ferragosto: «non manifestò preoccupazioni di questo tipo, la sensazione è che fosse stanco e molto indaffarato». Oltre a svolgere le sue funzioni di primo cittadino, Vassallo era un uomo impegnato su tanti fronti, spesso in viaggio all’interno del circuito dell’impegno ambientalista, insomma un uomo dalle tante risorse che non si risparmiava. In merito alle ragioni che possono aver armato la mano dei killer, Buonomo ricorda quanto sia importante in queste ore lasciare gli inquirenti nelle condizioni di fare il proprio lavoro, serenamente. Sulle possibili cause di questo agguato non aggiunge altro. Però ricorda: «Negli ultimi tempi ricordo che era particolarmente preoccupato della diffusione delle droghe fra i giovani nel suo paese».  

Si parla in queste ore anche del porto e dei suoi affari, di speculazioni edilizie, e di colate di cemento. Investimenti spesso in mano alla criminalità organizzata, anche nel Cilento – una provincia – come ricorda Buonomo «che stimola l’appetito di tanti investitori che dispongono di liquidità, di grosse somme di denaro e che vorrebbero mettere le mani su quest’area di pregio e potenziale sviluppo».

Ancora pochi gli elementi per poter dire qualcosa in più, se non che la storia di Angelo Vassallo, così come ce l’ha raccontata con delicatezza, affetto e profonda stima, Michele Buonomo,  avrebbe meritato la prima pagina dei giornali e tg. Da vivo.

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