‘Una stella di nome Ilaria’, presentato alla Camera il progetto per i 30 anni dell’assassinio Alpi – Hrovatin
Un progetto «impegnativo che coinvolgerà in primo luogo ragazze e ragazzi delle scuole», ha spiegato Mariangela Gritta Grainer. In calendario anche una serie di iniziative per il 20 marzo 2024, giorno dell’anniversario. Di Trapani: «La verità non è solo un dovere dei giornalisti, ma anche diritto dei cittadini».
‘Una stella di nome Ilaria Alpi’. Questo il nome del progetto, presentato giovedì 26 ottobre 2023 alla Camera, che ha lo scopo di rafforzare l’impegno collettivo in memoria della giornalista del Tg3 e dell’operatore Miran Hrovatin, assassinati a Mogadiscio il 20 marzo 1994.
Si tratta di «un salto di qualità – è stato detto – in vista delle iniziative legate alla data del 20 marzo 2024, trentesimo anniversario dell’assassinio, che fa seguito e prosegue l’azione svolta in tutti questi anni da coloro, singoli e organizzazioni, che hanno continuato a chiedere la verità sulla morte di Ilaria e Miran con lo slogan: ‘Noi non archiviamo’». Fra questi anche la Federazione nazionale della Stampa italiana, l’Ordine nazionale dei giornalisti, l’Usigrai, la Fondazione per il giornalismo Paolo Murialdi, l’associazione Articolo21, Libera Informazione e Libera.
A illustrare il progetto, introdotta dal segretario della Fondazione Murialdi, Giancarlo Tartaglia, dopo il saluto del senatore Walter Verini, è stata Mariangela Gritta Grainer, coordinatrice del Comitato che presiede alla realizzazione delle iniziative. «Si tratta di un progetto impegnativo che si concluderà il 24 maggio, data di nascita di Ilaria, e che coinvolgerà in primo luogo ragazze e ragazzi delle scuole», ha spiegato. E il 20 marzo 2024, giorno dell’anniversario dell’assassinio, ci saranno una serie di iniziative culturali, non solo a Roma, fra cui convegni, l’inaugurazione di un murale, un concerto e un recital, nella convinzione che «la luce della stella di nome Ilaria illuminerà il cammino per avere giustizia e verità».
Nel corso della conferenza stampa sono stati anche ricordati i depistaggi, i buchi neri e le omissioni relativi all’inchiesta sull’esecuzione avvenuta a Mogadiscio. «La verità non è solo un dovere dei giornalisti, ma anche diritto dei cittadini», ha detto il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani, che ha ricordato «l’Impegno della comunità dei giornalisti nel racconto della verità sui campi dove le battaglie imperversano anche oggi» e ha rivolto un appello ai media a «rafforzare l’impegno nella ricerca di verità e giustizia».
Il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, ha anticipato il «grande lavoro da compiere in questo anno» insieme alle altre organizzazioni del Comitato. Il segretario dell’Usigrai, Daniele Macheda ha fatto notare come «i giornalisti inviati come Ilaria sono come stelle, perché fanno luce su storie, luoghi e questioni che qualcuno evidentemente vuole tenere nascosti». A chiudere la conferenza stampa il saluto di Vincenzo Vita, anche nella veste di presidente della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.
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Camera dei Deputati, giovedì 26 ottobre: “Una stella di nome Ilaria Alpi”
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