Il ricordo di Pierantonio Sandri
A quindici anni dalla morte di
Pierantonio Sandri, Niscemi ricorda e tiene viva la memoria del
figlio di Ninetta Burgio, la madre coraggio che chiede verità e
giustizia. Il suo è un grido all’impegno, ai giovani e alla
giustizia che tarda ad arrivare nonostante il ritrovamento dei resti
di Pierantonio e le dichiarazioni di alcuni collaboratori di
giustizia. Nulla di fatto. E su quel delitto che porta il marchio
della lupara bianca rimane un vuoto amaro.
Alla commemorazione, tenutasi nella
gremita biblioteca comunale di Niscemi, hanno presenziato tutte le
autorità provinciali, Giovanni Di Martino, sindaco antimafia di
Niscemi, il senatore Giuseppe Lumia e Ninetta Burgio, madre di
Pierantonio. «Nell’entusiasmo
di conoscere, che ritrovo nei giovani di tutta Italia con cui parlo,
vedo la possibilità di riscatto, di un futuro migliore – è il
pensiero che Ninetta rivolge ai presenti – Ho estrema fiducia nei
ragazzi, come lo era mio figlio, un ragazzo pieno di vita, un bravo
ragazzo distante dal male».
Un inno ai giovani è quello di Ninetta, come ha voluto sottolineare
il sindaco di Niscemi, ma anche un ringraziamento a Niscemi: «Grazie
per accarezzare insieme il mio dolore – ha continuato – perché mi
date l’ossigeno per andare avanti. Quando è stato ritrovato il
corpo di Pierantonio Niscemi si è fatta sentire, ha urlato no alle
mafie. Una città, sicuramente migliore di quella che ci hanno
consegnato».
Nonostante l’impegno e la
determinazione di Ninetta e dell’associazionismo, gli assassini di
Pierantonio sono ancora liberi. «Tutto
questo non è fa parte di un paese normale. Come non lo è – ha
dichiarato il primo cittadino – svolgere i funerali di una giovane
vita spezzata dopo 14 anni. A Niscemi ci sono tanti fiori che stanno
nascendo. I germogli del mutamento, di un’aria che desidera libertà
dalle mafie. In un solo anno abbiamo ridotto la dispersione
scolastica dell’80 per cento. Questo significa che una delle
anticamere di raccolta della manovalanza per le mafie è stata
troncata. Sulla stessa scia anche l’osservatorio permanete sulla
legalità che sarà inaugurato a ottobre e che permetterà di
studiare i fenomeni criminali nel nostro territorio e al contempo
avviare i percorsi di contrasto alle mafie».
«Niscemi
ha aperto una sfida» ,
con queste parole, Giuseppe Lumia, ha iniziato il suo intervento. Un
percorso di mutamento vero. «Questo
territorio sta diventando un momento reale di lotta alle mafie. Non
si può raccontare il dolore di una madre, di Ninetta, che ha perso
un figlio. Ma questo dolore si può lenire mutandolo in senso di
cambiamento. Perché anche il caso di Patrizia Scifo e altri
scomparsi vengano risolti. E’ giusto, però, chiedere
un’accelerazione del processo, affinché il dolore diventi forza e
impegno- ha concluso il senatore».
Finita la commemorazione rimane
l’impegno che Ninetta quotidianamente dimostra. Nella speranza che
prima, parafrasando lo scrittore Corrado Alvaro, possa incrociare il
carro della Giustizia.
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