Senza bandiere
“Ci avete invaso, ci avete rubato la terra. E allora noi vi ammazziamo i bambini”.
“Siete selvaggi, siete assassini. E allora noi vi ammazziamo i bambini”.
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Due partiti, in buona fede, ritengono necessario e giusto assassinare i bambini l’uno dell’altro. Una parte dei rispettivi popoli condivide, e applaude, questa idea. Gli spettatori si dividono. Ma siamo molto al di là di ogni analisi o corteo.
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“Palestina libera”. Sì, ma anche “vivere con Israele”.
“Vivere con Israele”. Sì, ma anche “libera Palestina”.
In piazza, ci vorrebbero due bandiere. O nessuna. Visto che la bandiera dei bambini non c’è.
(Il governo italiano ne vieta una. Ma noi non siamo un governo, siamo persone).
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La guerra di Hamas contro il popolo palestinese. La guerra di Netanyahu contro Israele. L’una alimenta l’altra. Ci guadagnano entrambe.
(Ma davvero nessuno sapeva niente? Ma davvero via Fani era solo “geometrica potenza”? Ma davvero non riuscivano a trovare Moro?)
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Ma tu pensa. Un governo fascista, con la fiamma fascista nello stemma e sul tavolo la statuetta di Mussolini, che dà dell’antisemita a qualcun altro.
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Dovrebbero comandare le donne. Ma per davvero.
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E noi, con le nostre povere lotte di strada e di paese? Come facciamo a parlarti di queste cose piccole mentre laggiù si ammazza? E’ che non sono piccole. Èche non sono lontane. Abbiamo i nostri Hamas, abbiamo i nostri Netanyahu; anche qui, spesso, in combutta fra loro. Ma noi non bombardiamo Palermo per distruggere Cosa Nostra. Noi non combattiamo alla cieca. Da noi, sono i mafiosi quelli che ammazzano i bambini. Bombe o coltello, è la stessa cosa.
La nostra compagna Leonella, ebrea, il nostro compagno marocchino Ridah, che impaginano insieme il nostro foglio arabo, Siqillyya: questa è la nostra gloria, questo abbiamo da insegnare.
E questo, anche questo, è il nostro umile e immenso lavoro. Nel paesino siciliano come nelle grandi piazze, con i ragazzi dell’antimafia come con i nostri fratelli palestinesi e ebrei.
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