Ricordare a Niscemi, tra impegno civile e atti incendiari
L’amministrazione niscemese, guidata dal sindaco Giovanni Di Martino, come ogni anno, da tre anni a questa parte, ha ricordato, venerdì scorso, il sacrificio di Rosario Montalto e Giuseppe Cutroneo. Ventitre anni fa, a Niscemi, vennero uccisi due bambini. Giocavano in via Turati, la loro corsa spensierata si è fermata sotto i colpi sparati tra due clan avversari. Si muore anche così al Sud, giocando. Quando le strade diventano teatro di battaglie tra cosche nessuno è al sicuro, neppure donne e bambini. La legge degli uomini d’onore non guarda in faccia a nessuno, è pura leggenda la regola “d’onore” secondo cui la violenza mafiosa non si esercita su donne e bambini. I casi sono numerosi, in Sicilia così come in Calabria e Campania.Rosario Cutroneo e Giuseppe Montalto non sono stati risparmiati.
La memoria è uno dei pilastri dell’amministrazione niscemese, insediatasi dopo tre anni di commissariamento per mafia. Alla commemorazione erano presenti tutte le autorità. Il Sindaco ha chiamato a raccolta la città per dire no alle mafie, anche alla luce degli atti incendiari che hanno devastato diversi esercizi commerciali e le auto di diversi cittadini. «Dobbiamo essere in grado- ha spiegato Di Martino- di garantire la convivenza civile a tutti i livelli. Ricordare i piccoli Cutruneo e Montalto, vuol dire ricordare che la mafia uccide, e quando sta in silenzio, uccide ancora, così come accade in questi giorni. Per questa ragione ho coinvolto il comitato provinciale per la sicurezza, per garantire ai cittadini la continua presenza dello Stato. In questa occasione le forze dell’ordine hanno, inoltre, assicurato che presidieranno ulteriormente il territorio di Niscemi.
L’amministrazione comunale che rappresento ha avviato diversi percorsi per l’affermazione della legalità, coinvolgendo, in primis i cittadini in un percorso di cittadinanza attiva. Lo abbiamo fatto anche intervenendo in quella catena, che riguarda ad esempio la scuola. In un solo anno, grazie alle nostre attività, abbiamo ridotto la dispersione scolastica dell’80 per cento e con questo il rischio di devianza giovanile».Ricordare per liberare Niscemi. Creare una coscienza di comunità che metta in pericolo la supremazia delle cosche è l’obiettivo dell’Amministrazione. «Questo è possibile, perché 23 anni fa non era pensabile realizzare percorsi di legalità. E’ cresciuto il livello culturale e la storia di Niscemi può cambiare- ha concluso così l’intervento della commemorazione». La cerimonia si è conclusa con l’invito ad un minuto di silenzio e con la deposizione di una cesta di fiori bianchi ai piedi della lapide in via Turati che ricorda: “Giuseppe Cutruneo e Rosario Montalto che la mafia crudele recide i boccioli, l’intraprendenza del bene ridona la vita ai gambi piegati”.
Una mafia crudele che non va in ferie, a Niscemi il ferragosto è stato incandescente. Tre attentati incendiari hanno scosso le notti di Niscemi e dei suoi cittadini. Un’officina, una macelleria e un’auto nel giro di 48 ore sono state date alle fiamme. Dietro questi atti l’ombra del pizzo. Atti che in un comune il cui Consiglio è stato sciolto due volte per mafia assumono un significato ancora più grave. Ma il sindaco che della legalità ha fatto una questione di vero onore non ha perso tempo, si è schierato con le vittime e ha sollecitato la nascita di un’associazione antiracket. «E’ necessario- ha dichiarato- che le forze produttive si mettano insieme per costituire un’associazione antiracket. Il Comune metterà a disposizione anche i locali e contribuirà a questo percorso, perché Niscemi diventi capitale della legalità». La via è stata indicata, spetta ai commercianti fare rete e opporsi . Amministrazione e Forze di polizia sono con loro, questa consapevolezza potrebbe aiutarli a disintegrare timori e paure.
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