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Formazione obbligatoria: migliaia di giornalisti (anche noti) da 9 anni ne fanno zero

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Gran pasticcio sulla formazione dei giornalisti. Dal 2014, come tutti gli altri iscritti agli Ordini professionali, ai sensi della legge 137 del 2012, i giornalisti devono frequentare corsi di formazione -tecnica, professionale, deontologica- per tenersi aggiornati e lavorare con maggiore efficienza.

Migliaia di giornalisti (professionisti e pubblicisti) non lo fanno. Neanche per un minuto. Molti sono direttori di giornali importanti e grandi firme, che ritengono di non avere bisogno di formazione. O di non avere il tempo.

Una vicenda nella quale è stato anche creato un neologismo, una nuova figura, quella dello “zerista”, il giornalista che fa zero minuti di formazione e quindi ottiene zero crediti. 

Disparità territoriali

Chi non frequenta i corsi viola le regole deontologiche e deve essere sanzionato. Finora i Consigli di disciplina regionali hanno dato sanzioni con il misurino. A Milano e in Lombardia qualcuno è stato colpito da censura (la seconda sanzione prevista). A Roma e nel Lazio nessuno ha ancora ricevuto alcun provvedimento. A Napoli e in Campania preferiscono “sollecitare” piuttosto che penalizzare. Nelle regioni più piccole il meccanismo funziona con maggiore regolarità. Ma ciò crea notevoli disparità territoriali.

Come capita spesso in Italia, ad essere moralmente penalizzati sono le decine di migliaia di giornalisti (la grande maggioranza) che hanno rispettato le regole, ottenendo 60 crediti per ciascun triennio (sessanta ore circa), frequentando alcuni delle centinaia di corsi che gli stessi Ordini mettono a disposizione, la maggior parte gratuiti; in presenza, oppure online.

Una PEC per tutti

Dall’entrata in vigore della legge sono passati tre trienni. Nel Lazio (20mila iscritti) ci sarebbe l’orientamento dell’Ordine per beneficiare gli inadempienti del primo triennio (2014-2016) con una sorta di “prescrizione”. Nessuna sanzione. Si deve tener conto che i Consigli di disciplina sono del tutto autonomi rispetto ai Consigli regionali degli Ordini, ma è il Consiglio regionale che trasmette i nomi sanzionabili. 

Per ora sul tavolo del Consiglio di disciplina del Lazio ci sono circa 1600 casi di giornalisti cosiddetti “zeristi”, che hanno cioè zero crediti di formazione nel secondo biennio, fra il 2017 e il 2019. Secondo le linee guida offerte dal Consiglio di disciplina nazionale, si dovrebbe mandare a tutti una pec per contestare la violazione della legge e chiedere se ci sono motivi validi che l’hanno generata. Se questi motivi non sussistono, dovrebbe arrivare la censura. Per ora il Consiglio di disciplina del Lazio sta mandando le lettere ai duecento che sono giornalisti professionisti. Fra questi c’è anche Giorgia Meloni. Ma deputati e senatori possono chiedere di essere esentati dalla formazione. Quando le arriverà la lettera, probabilmente lo chiederà.

Deputati e senatori

Al momento il Consiglio di disciplina non ci si occupa anche di chi ha seguito qualche corso senza però arrivare ai 60 crediti richiesti dalla legge. Nel Lazio il gruppo che non ha completato i crediti si compone di numerose migliaia di persone. Nell’ultimo triennio è intervenuta una proroga di sei mesi per effettuare i corsi e in questa regione c’è stato un grande sforzo per recuperare chi non era in regola, con corsi esclusivamente gratuiti: gli inadempienti si sono dimezzati.

In Lombardia sono stati “puniti” alcuni giornalisti “zeristi” per il triennio 2014-2016. Ora sono state inviate le lettere ai circa 900 “zeristi” del triennio 2017-2019 (su un totale di 25mila iscritti all’Ordine regionale). Per i “non zeristi”, che non hanno raggiunto i crediti previsti, si vedrà. Per il triennio 2020-2022 si sta valutando di sanzionare “zeristi” e “non zeristi”.

Emilia e Marche

In Campania, per ora, nessuna lettera, nessun provvedimento. Solo “sollecitazioni” al rispetto delle norme.

Negli Ordini più piccoli, nessun problema di questa portata, visti i numeri un po’ ridotti. Un paio di esempi: in Emilia Romagna sono stati già sanzionati, con la censura, circa mille “zeristi” per il primo triennio, 2014-2016, e stanno partendo le lettere per altri mille del secondo triennio 2017-2019. Nelle Marche sanzionati sia gli “zeristi” (con censura), sia gli inadempienti parziali (con avvertimento) del primo triennio; sono partite lettere e sanzioni per gli “zeristi” del secondo triennio (circa 200) e partiranno le lettere per  i parziali.

Dappertutto, se qualcuno risulterà recidivo, dovrà essere punito con la sospensione dall’Ordine.

Fonte: Professione Reporter

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