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Milano. Don Burgio, un sacerdote in missione nel carcere minorile

Chiesadimilano.it il . Chiesa, Criminalità, Diritti, Giovani, Lombardia, Migranti, Società, Sport

Non esistono ragazzi cattivi, ma solo giovani in difficoltà in cerca di aiuto e conforto: ne è convinto il cappellano del «Beccaria», fondatore della Comunità Kayros. La sua storia in occasione della Giornata nazionale delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti.

«Tu devi per forza venire da me, perché noi abbiamo una squadra e dobbiamo vincere il campionato. Mi serve uno come te». È da qui che comincia il cammino di rinascita di Daniel all’interno della Comunità Kayros, raccontato sul sito unitineldono.it.

Il riscatto di Daniel

Nata nel 2000 in una parrocchia della periferia milanese, su iniziativa di don Claudio Burgio e di alcune famiglie del territorio, l’associazione è impegnata ad aiutare ragazzi in difficoltà conducendoli verso nuove prospettive di vita.

Come Daniel, 31 anni, che ha conosciuto il sacerdote tra le mura dell’Istituto penale per minori «Cesare Beccaria» di Milano. Un incontro avvenuto grazie alla passione comune per il calcio, proseguito con l’ospitalità offerta a Daniel che, dopo quasi tre anni di carcere, in affidamento in prova, ha vissuto prima in comunità un anno e mezzo, terminando di scontare la pena. Qui ha consolidato il rapporto con il don e, dopo un nuovo incidente di percorso che lo ha condotto da maggiorenne a San Vittore, ha potuto fare affidamento su di lui per riprendere gli studi conseguendo il diploma da privatista.

Supportato dal sacerdote e dalla comunità ha potuto contare su una borsa di studio per iscriversi all’università dove si è laureato in scienze dell’educazione. Nel frattempo, ha cominciato a lavorare nella stessa comunità di cui è stato a lungo ospite e, terminato il percorso penale, è tornato in Kayros in qualità di educatore per altri tre anni. Una storia di riscatto resa possibile dall’impegno del ragazzo e dal sostegno del sacerdote insieme alla rete solidale da lui messa in campo.

La Giornata, riconoscenza e sensibilizzazione

Preti come don Claudio non si rivolgono solo ai più abbandonati, ma a ognuno di noi. Quotidianamente ci fanno spazio, ci offrono il loro tempo, dividono volentieri un pezzo di strada e ascoltano le nostre difficoltà.

«I sacerdoti, donando sé stessi, ci insegnano che Dio è la realtà più bella dell’esistenza umana». Sono circa 32 mila in Italia i sacerdoti che – come evidenziato da papa Francesco – si dedicano agli altri.

Per richiamare l’attenzione sulla loro missione, torna domenica 17 settembre la Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento del clero diocesano, celebrata nelle parrocchie italiane.

La Giornata – giunta alla XXXV edizione – permette di dire “grazie” ai sacerdoti, annunciatori del Vangelo in parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anticrisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, punto di riferimento per le comunità parrocchiali. Ma rappresenta anche il tradizionale appuntamento annuale di sensibilizzazione sulle offerte deducibili. Uno strumento di grande valore come spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, Massimo Monzio Compagnoni: «La Giornata è un appuntamento importante per dire ancora una volta ai fedeli quanto conti il loro contributo. Non è solo una domenica di gratitudine nei confronti dei sacerdoti, ma un’opportunità per ricordare che fin dalle origini le comunità si sono fatte carico di sostenere la Chiesa e questo dovrebbe essere, ancora oggi, il principio di base che spinge a farsi carico del sostentamento dei sacerdoti. Come allora l’impegno dei membri della comunità nel provvedere alle loro necessità è vitale. Le offerte da sempre, quindi, costituiscono un mezzo per sostenere tutti i sacerdoti, dal proprio parroco al più lontano. Basta anche una piccola somma ma donata in tanti».

Kayros, un nuovo inizio

Ne è una dimostrazione concreta la Comunità di accoglienza Kayros, promossa e fondata da don Claudio Burgio, milanese, classe ‘69, con un progetto rivolto ai minori in difficoltà.

L’intento è quello di mettere i ragazzi in condizione di sperimentarsi all’interno di un sistema di relazioni vicine a una normalità di vita che per molti diventa un nuovo inizio. Partita come progetto di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, l’iniziativa è cresciuta nel corso degli anni e oggi rappresenta un importante riferimento, con quattro comunità di accoglienza per adolescenti e due appartamenti per l’autonomia.

«La solitudine e la sfiducia nel mondo adulto – spiega Burgio su unitineldono.it – segnano profondamente la storia di questi ragazzi che cercano di cavarsela da soli, ed è per questo che poi facilmente tendono a delinquere, e magari intraprendono percorsi devianti. Abbiamo visto in questi anni che un ragazzo quando ritrova la verità, quando sa misurarsi anche con i propri sbagli, poi effettivamente riemerge e intraprende percorsi virtuosi».

Gli strumenti a disposizione per raggiungere questi obiettivi sono molti come la musica, lo sport, il teatro. Percorsi formativi che don Claudio conosce molto bene dopo essere stato coinvolto in qualità di parroco per dieci anni nella pastorale giovanile degli oratori e, successivamente, affiancando don Gino Rigoldi come cappellano del «Beccaria».

«Ascoltiamo il loro grido»

Ordinato sacerdote l’8 giugno 1996, nel Duomo di Milano, dal cardinale Carlo Maria Martini, don Claudio coniuga l’attività pedagogica, che lo vede impegnato quotidianamente con i ragazzi delle comunità, a quella di esperto del mondo giovanile, come protagonista di numerosi interventi in dibattiti e incontri pubblici su temi sociali di attualità.

«Noi adulti dobbiamo ascoltare il grido degli adolescenti di oggi – conclude don Burgio -. La cattiveria diventa uno strumento inconsapevole a volte per cercare di farsi notare, per tentare di essere visibili di fronte al mondo adulto».

Sui muri delle case della comunità si legge una frase di don Claudio: «Non esistono ragazzi cattivi», titolo del racconto-testimonianza dei primi anni vissuti a fianco dei ragazzi del carcere minorile e delle comunità Kayrós (Edizioni Paoline, 2010).

È un’espressione forte che sintetizza il pensiero del sacerdote, fautore di percorsi di riscatto di decine di giovani che in don Claudio hanno trovato un amico e una mano tesa, accettando la sfida della libertà e vincendola, come Daniel.

Come lui, molti altri

Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. I sacerdoti sono sostenuti dalle offerte liberali dedicate al loro sostentamento.

Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le offerte deducibili sono ancora poco comprese e utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di un sistema che permette a ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani.

Nate come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, le offerte per i sacerdoti sono diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, in quanto espressamente destinate al sostentamento dei preti al servizio delle 227 diocesi italiane; tra questi figurano anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi più poveri del mondo e 2.500 sacerdoti ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2022 si è attestato appena sopra gli 8,4 milioni di euro in linea con il 2021. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo, che ammonta a 514,7 milioni di euro lordi, necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi.

In occasione della Giornata del 17 settembre in ogni parrocchia i fedeli troveranno locandine e materiale informativo per le donazioni ed avranno la possibilità di ricevere un “dono speciale”: le riflessioni di Papa Francesco. Basterà inquadrare il Qr code, presente sulla locandina con l’immagine del Santo Padre e lasciare i propri dati per ricevere via e-mail ogni settimana i commenti del Papa al Vangelo.

Nel sito www.unitineldono.it è possibile effettuare una donazione ed iscriversi alla newsletter mensile per essere sempre informati sulle numerose storie di sacerdoti e comunità che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.

Fonte: Chiesadimilano.it, 14/09/2023

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