Parole d’odio contro il Papa e chi difende i diritti: Articolo 21 incontra Enzo Fortunato e Nello Scavo
Questa mattina nuovo incontro di Articolo 21 con Enzo Fortunato e Nello Scavo.
“Due figure che in modo diverso testimoniano quanto siano importanti i valori quando le cronache citano soggetti che rivendicano odio come sentimento, loro invece hanno sempre utilizzato e rivendicato l’uso delle parole come ponti tra le persone e non come strumenti di odio”, ha detto in apertura Giuseppe Giulietti, coordinatore nazionale dei presidi di Articolo 21.
Tra i punti cardine affrontati, due temi sottolineati dalla portavoce nazionale di Articolo 21, Elisa Marincola, che ha detto: “Non si può stravolgere la Costituzione ed essa comprende l’accoglienza e il rispetto dei più fragili”.
“Questa iniziativa – ha aggiunto Giulietti – si inserisce nella nostra campagna contro l’odio verso i deboli. Io stesso ho ricevuto insulti violenti e minacciosi ma il destinatario vero non ero io bensì l’articolo 21 della Costituzione. La stessa violenza è stata usata per attaccare il Papa. Stesso linguaggio dell’odio anche contro il Presidente Mattarella. In fondo c’è chi ha costruito carriere sull’odio a Mattarella, anche in Rai”. Ma quali sono le ragioni profonde del livore contro il Papa. Che cos’è del Papa che infastidisce?
“Partiamo dal motivo del nome- ha detto Padre Enzo Fortunato, autore del libro ‘Processo a Francesco’ – lì ci sono le ragioni del pontificato. Allora il Papa disse: ‘ho scelto il nome di Francesco perché è stato l’uomo dei poveri, l’uomo della pace, l’uomo che rispetta il creato’. Sono temi scomodi i temi dei poveri che non sono scarti della società. L’inclusività è una parola che dà fastidio”.
Enzo Fortunato ha poi ricordato che “il Papa tocca il tema dell’economia e chi detiene il potere; nel nostro mondo ci sono pochissime persone che detengono quanto i tre quarti dell’economia del pianeta. Questi sono gli aspetti per i quali il Papa viene attaccato”.
Papa Francesco è un uomo scomodo ed è entrato subito nel mirino. Nello Scavo nel corso dell’incontro ha ricordato che nelle carte di WikiLeaks sono contenuti diversi dispacci degli Usa sull’allora cardinale Bergoglio e le preoccupazioni circa la possibilità che potesse diventare capo della Chiesa.
“Da arcivescovo Bergoglio diceva: ‘Non bisogna lottare contro i poveri ma contro la povertà’ – ha ricordato Scavo – Quando si è insediato, una delle prime cose che fece è stato rilanciare l’attività dell’Accademia Pontificia per le scienze sociali e già nelle prime settimane di pontificato ci sono documenti di denuncia in cui osservatori, attivisti e diritti umani fanno nomi e cognomi di un sistema marcio. Si capisce perché chi ha studiato Bergoglio prima che diventasse Papa aveva capito che lui non si sarebbe limitato a dire le solite cose sulla povertà, questo ha creato un problema gigantesco”.
I lavori dell’incontro sono stati introdotti e coordinati dal direttore di Articolo21.org, Stefano Corradino.
Fonte: Articolo 21
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