Più minorenni denunciati per spaccio di stupefacenti
Inquietante, come da tempo a questa parte in realtà, lo scenario che viene rappresentato dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA) in questo periodo, con la relazione di 500 pagine, sull’attività di contrasto al narcotraffico svolta dalle forze di polizia e dalle dogane nel nostro Paese nel 2022, con dati e analisi che riguardano anche paesi produttori delle droghe e quelli di transito.
Assistiamo ormai ad un vero processo di narcotizzazione diffuso (in molti Paesi) che dovrebbe preoccupare non poco la classe politica dirigente ma sembra davvero che la droga interessi sempre meno.
“Una domanda sempre crescente, correlata ad un bacino di consumatori che non mostra segnali di ridimensionamento” sottolinea lo stesso Direttore Centrale della DCSA nella prefazione alla relazione, rilanciando l’allarme di un mercato degli stupefacenti “diventato sempre più esteso, articolato e complesso, non solo per il proliferare di nuove sostanze psicoattive illecite o per l’apertura di nuovi mercati, ma soprattutto per la varietà delle reti relazionali che legano i gruppi criminali coinvolti nel narcotraffico, alla costante ricerca di solide alleanza, validi asset per la logistica e nuove opportunità per incrementare i profitti”.
L’azione antidroga del 2022 appare, comunque, la meno incisiva degli ultimi sette anni con una statistica del 2022 riguardante le operazioni e le denunce all’autorità giudiziaria che risulta inferiore al valore medio degli ultimi dieci anni.
Sono state, infatti, 26.685 le persone denunciate nel 2022 (34.041 nel 2013), di cui 17.580 italiani (22.313 nel 2013) e 9.105 gli stranieri, il 34,12% del totale dei denunciati (11.728 nel 2013). Gli stranieri denunciati per droga a livello nazionale sono soprattutto di origine marocchina, seguiti da persone di nazionalità albanese, tunisina, nigeriana, gambiana, egiziana, senegalese, rumena e pakistana.
La regione Lazio, con 4.342 persone denunciate per traffico/spaccio emerge come valore assoluto nazionale seguita da Lombardia (3.851), Campania (2.482), Sicilia (2.339) e Puglia (2.028).
Aumentato nel 2022 del 14,78% il numero dei minori denunciato rispetto al 2021 (particolare, a mio avviso, da non sottovalutare) con un trend che registra una costante crescita negli ultimi tre anni; dai 926 del 2020 ai 981 del 2021, ai 1.126 del 2022 con l’incremento più significativo (+55,26%) tra i quattordicenni, una crescita meritevole della massima attenzione, non solo investigativa.
La stessa attenzione che deve essere riservata su quanto emerso in numerose indagini di polizia giudiziaria che hanno documentato “l’operatività di gruppi misti, costituiti da sodali di diverse etnie, in funzione del rispettivo interesse, così come (..) le interazioni tra componenti stranieri e gruppi italiani” (rel. DCSA, cit.).
In uno scenario così complesso si è rafforzato il ruolo egemone della mafia calabrese “che continua a rappresentare l’organizzazione più insidiosa e pervasiva, caratterizzata da una pronunciata tendenza all’espansione sia su scala nazionale che internazionale ed una delle più potenti e pericolose organizzazioni criminali al mondo” (rel. DCSA, cit.).
Grazie alla presenza di vere e proprie agenzie con esponenti e broker operativi nei luoghi di produzione, di stoccaggio temporaneo e di transito delle droghe in diversi continenti, la ‘ndrangheta rappresenta l’organizzazione più influente nel commercio della cocaina proveniente dai paesi del Sud America.
Sempre numerose le organizzazioni di matrice etnica operative sul nostro territorio nella gestione dei traffici di stupefacenti ma anche in altre attività illecite tra cui il riciclaggio e l’evasione fiscale. Nella relazione DCSA si parla di ”agguerrite organizzazioni criminali straniere (..)evidenziatesi per la crescente pericolosità mutuata dalle mafie tradizionali”. Vedremo, nel dettaglio in un prossimo contributo informativo quali sono questi gruppi criminali stranieri che si sono stanziati in Italia da diversi anni ormai.
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