Media Freedom: «Vietato spiare i giornalisti. Le tutele vanno rafforzate»
La segretaria generale Fnsi Alessandra Costante ha stigmatizzato in audizione la posizione del Consiglio della Ue che prevede eccezioni al divieto di sorvegliare i cronisti (e le fonti) in base a esigenze di ‘sicurezza nazionale’. Ribadita anche l’opportunità di estendere ai lavoratori autonomi le garanzie previste dal futuro regolamento.
«La Federazione nazionale della Stampa italiana ritiene necessario rafforzare e non indebolire le norme previste dal Media Freedom Act a tutela della libertà e dell’indipendenza dei giornalisti e della riservatezza delle fonti». Così Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, in audizione, giovedì 22 giugno 2023, dinanzi ai deputati delle commissioni riunite Cultura e Trasporti nell’ambito dell’esame della proposta di Regolamento europeo.
«Pertanto – ha aggiunto Costante – non troviamo condivisibile la posizione del Consiglio della Ue che prevede eccezioni al divieto di spiare i giornalisti e le loro fonti in base a esigenze di “sicurezza nazionale”».
Se non viene riconosciuto «un ampio e solido impianto normativo a tutela delle fonti e del diritto di cronaca – ha incalzato la segretaria generale – ad essere compromesso è il diritto dei cittadini ad essere informati, in spregio all’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti umani e della consolidata giurisprudenza in materia, oltre che in violazione dei principi stessi su cui si fonda l’Unione».
Fra gli altri punti toccati dalla numero uno del sindacato dei giornalisti, la richiesta di estendere anche ai lavoratori autonomi le garanzie previste dal futuro regolamento e l’urgenza di approvare regole di contrasto alle azioni legali bavaglio (su cui la Ue sta lavorando con un testo dedicato), sulla scorta della considerazione che in Italia «più del 90 per cento dei casi di querele per diffamazione si risolve in una archiviazione».
A rappresentare la Fnsi in audizione anche il segretario aggiunto vicario, Domenico Affinito, che si è soffermato sul tema delle concentrazioni editoriali. «Al fine di rafforzare norme sostanziali e procedurali utili a evitare concentrazioni nel mercato dei media che possano avere effetti negativi sul pluralismo e sull’indipendenza editoriale, riteniamo auspicabile – ha fatto notare – che, tenendo conto della complessità di un mercato composto da piattaforme online, televisioni e carta stampata, si attribuisca un ruolo ancora più attivo all’Agcom, fornendo all’Autorità gli strumenti necessari ad attuare forme di controllo e monitoraggio tali da scongiurare concentrazioni dannose per il sistema dei media e per i cittadini».
In allegato la memoria consegnata dalla segretaria generale FNSI nel corso dell’audizione.
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