Cena della legalità a Crotone
Sapori, pensieri e informazioni di legalità. È quanto ha proposto la seconda edizione della ‘Cena della legalità’ organizzata dal coordinamento provinciale di ‘Libera Crotone’, che si è tenuta martedì 13 luglio nella struttura del ‘Museo del mare e della terra’ messa a disposizione dal Comune di Crotone. Sapori, ma prima di tutto pensieri e conoscenze, infatti la serata è stata aperta da un dibattito sulla libertà di informazione moderato dalla giornalista Giovanna Calvo e dal coordinatore provinciale di ‘Libera’, Antonio Tata, che hanno invitato i presenti a riflettere sulle proposte della stampa locale e nazionale invitando a non dimenticare la necessità di consultare quotidianamente più fonti di informazione per arrivare ad avere, attraverso il confronto, un’idea obiettiva sui fatti che interessano i cittadini.
Un tema attuale, dunque, che in un momento in cui tanto si discute di ‘bavaglio all’informazione’ poiché il Governo ha proposto un decreto legge che impone limiti alla pubblicazione delle intercettazioni, diventa ancora più caldo e che, probabilmente proprio per questo è risultato particolarmente coinvolgente.L’occasione è stata utile al proposito per far presentare a Giovanna Calvo gli strumenti di cui ‘Libera’ nazionale si è dotata per promuovere una corretta e libera informazione: il sito di informazione ‘Liberainformazione’ (www.liberainformazione.org) e la rivista mensile ‘Narcomafie’ edita dal ‘Gruppo Abele’ di Torino (attualmente in vendita alla libreria Cerrelli). Canali di informazione che propongono una sorta di ‘controinformazione’, dando spazio anche a quelle notizie che spesso la stampa più diffusa trascura; notizie scomode, “non sempre belle” ha ammesso Giovanna Calvo, ma che è comunque importante conoscere per diventare parte di un’opinione pubblica consapevole del suo destino.
E questo rappresenta qualcosa su cui ‘Libera’ punta molto, lo conferma il fatto che vi ha dedicato un intero settore all’interno della sua struttura, insieme alla formazione, alla gestione dei beni confiscati alle mafie, alla memoria, allo sport e all’internazionalismo. La serata è continuata con la cena, preparata a base di prodotti ‘legali’, ovvero quelli coltivati, raccolti e confezionati dalle cooperative sociali nate sui terreni confiscati alla mafie in diverse regioni d’Italia. Cooperative di giovani come quella che presto dovrebbe sorgere ad Isola Capo Rizzuto sui terreni confiscati al clan Arena. Le pietanze, però, sono state preparate da un’altra cooperativa sociale già nata di recente a Le Castella, la ‘Pro happy’, che si è occupata di provvedere ad un servizio di catering.
Altri prodotti locali sono stati offerti dalle associazioni agricole del territorio.Si è trattato di una cena molto semplice, senza sfarzi e presenze autorevoli, ma comunque vissuta nella cordialità e nell’allegria. Le degustazioni sono state alternate da simpatici quiz sulla legalità e da un’asta di beneficenza, per concludersi con il taglio di una gustosissima torta ‘Libera’, raffigurante il logo colorato dell’associazione.
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