Immigrazione, scoperta rete di trafficanti in Sicilia: sette arresti
Una rete di trafficanti che organizzava i viaggi e gli sbarchi di migranti è stata scoperta nell’agrigentino. Quattro italiani e tre extracomunitari sono stati arrestati, nella notte, dalla polizia che ha fatto irruzione in un casolare abbandonato di cala Vicinzina, nella zona del castello medioevale di Palma di Montechiaro. All’interno del rudere sono stati trovati circa 150 immigrati appena sbarcati. Una imbarcazione li avrebbe lasciati direttamente sullaspiaggia poco prima. Il casolare parzialmente diroccato è di proprietà dell’ex sindaco di Palma Rosario Gallo che però era all’oscuro di tutto. La polizia è riuscita a risalire alla banda di trafficanti grazie ad una intercettazione telefonica in cui due degli indagati parlavano di uno sbarco che sarebbe avvenuto “entro poche ore”. Oltre ai circa 150 extracomunitari bloccati, almeno un’altra trentina sono riusciti a scappare nelle campagne circostanti. Un agente, nel tentativo di fermare i fuggitivi, è rimasto ferito alla testa; i medici gli hanno applicato 10 punti di sutura. Il casolare, secondo le indagini della polizia, sarebbe stata la base logistica della banda. Poi su due furgoni, a piccoli gruppi, gli immigrati venivano smistati in tutta la penisola. Per quattro componenti della banda l’arresto è avvenuto in flagranza: sono stati bloccati mentre a bordo dei due furgoni stavano già trasferendo i primi clandestini. Secondo l’inchiesta della Procura, coordinata dal sostituto procuratore Giacomo Forte e dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, negli ultimi mesi ci sarebbero stati diversi altri sbarchi, di cui nessuno sarebbe venuto a conoscenza, sul litorale di Palma. Gli immigrati fermati sono tutti di nazionalità magrebina, molti dei quali minori. Un suicidio e l’ipotesi terrorismo, reati non contestati, sono all’attenzione della polizia di Agrigento che la notte scorsa ha arrestato cinque italiani per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e tre extracomunitari per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale dopo lo sbarco a Palma di Montechiaro di 106 extracomunitari. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, sull’esistenza di un’organizzazione che promuoveva sbarchi ‘chiavi in mano’ nell’agrigentino si sono infatti incrociate con il suicidio, avvenuto il 27 giugno scorso, di giovane marocchino di 22 anni, A. Y., che si è impiccato nella camera di sicurezza della questura di Agrigento. Il drammatico gesto sarebbe da collegare al suo tentativo di entrare nell’organizzazione. La polizia sta anche cercando di verificare se tra gli sbarchi che ci sono stati a Palma di Montenchiaro non sia arrivato, oltre a disperati, anche qualche persona ‘sospetta’, magari legata a gruppi terroristici stranieri, che abbia approfittato dell’organizzazione della banda che permetteva di potere arrivare in Italia senza che alcuno lo sapesse. Fino a quando la Questura non ha arrestato i terminali italiani dell’organizzazione.
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