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Isola Capo Rizzuto:
amministratori nel mirino

Di Angela De Lorenzo (da Il Crotonese) il . Calabria

“Sono pronta ad andare avanti,
ma i cittadini devono dimostrare di essere al mio fianco, perché questa
è una guerra che si può vincere solo insieme”. È provata, ma sempre
decisa Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto. Nell’atrio
della Prefettura di Crotone, dove si è riunito d’urgenza, il Comitato
provinciale per l’ordine e la sicurezza, non ha manifestato l’intenzione

di fare alcun passo indietro, ma ora chiede il sostegno dei cittadini. 

Tre attentati in quattro
giorni.
Il sindaco Girasole non ha quasi fatto in tempo a manifestare
solidarietà 
ad un dirigente comunale, Agostino Biondi e al suo vice, Anselmo Rizzo,
ai quali avevano incendiato la macchina, che il giorno dopo la stessa
intimidazione è stata indirizzata a lei: di nuovo fiamme, dunque, a
Isola Capo Rizzuto nella nottata che ha preceduto lunedì 5 luglio.
Ormai è chiaro: questa Amministrazione opera in un clima di tensione
esasperante. E infatti il sindaco, dopo l’attentato alla vettura di
Rizzo, si aspettava che il prossimo bersaglio sarebbe stata lei, che
sarebbe successo ancora qualcosa.  

Quella stessa mattina, appresa
la notizia, l’aveva commentata così: “ci vogliono fare saltare
tutti in aria, uno per uno, amministratori, dirigenti… C’è qualcuno
che trama per creare un clima di tensione facendo credere che siamo
collusi, che ci appropriamo indebitamente del denaro pubblico”. Non
ha peli sulla lingua il sindaco e ora più che mai sente il bisogno
di spiegare le ragioni che hanno portato ad una tale situazione: “c’è
una parte dell’opposizione, che puntualmente cerca di denigrare il
lavoro rivoluzionario che stiamo portando avanti, buttando fango e
menzogne
sul nostro operato. Cercano di far credere che il sindaco può e deve
fare tutto, che ‘debba’ dare i soldi a chi li chiede perseverando
in quell’assistenzialismo deleterio ed illegale che è stato praticato
fino a poco tempo fa. La conferma a sta nell’aggressione che ho subìto
qualche giorno fa da una donna che pretendeva del denaro, gli hanno
fatto credere che ‘dovevo’ dargli dei soldi e c’è mancato poco
che la discussione degenerasse e che riuscisse a farmi del male
fisicamente”. 

Imboccare la strada della
legalità 
può essere scomodo per una comunità abituata a navigare
nell’illegalità e questa Amministrazione comunale ha intrapreso
una serie di attività capaci di destare clamore e fastidio. Infatti
al sindaco non è facile capire cosa in particolare abbia scatenato
questa ondata di intimidazioni: “stiamo lavorando su tante questioni
delicate – ha fatto osservare -: la restituzione dei beni confiscati
ai clan alla comunità, l’abbattimento dell’abusivismo, l’eolico,
quelle lottizzazioni mai ultimate, senza considerare che ci sono in
gioco 52 milioni di euro di lavori pubblici da realizzare. Inoltre in
questi anni sono stata costretta anche ad adottare misure nei confronti
di alcuni dipendenti comunali, spostandoli dai loro incarichi… Le
minacce potrebbero venire da più parti, da tutte quelle a cui questa
Amministrazione, imponendosi in nome della legalità, dà fastidio,
perché stare dalla parte della legalità vuol dire compiere scelte
forti, inconsuete, vuol dire imporsi”. 

Il sindaco nelle ore successive

all’attentato ai danni della sua autovettura ha ricevuto tanti messaggi
di solidarietà da numerosi cittadini, da altri amministratori, da
‘Libera’…
Questo, però, ora non le basta più, chiede che i cittadini scendano
in piazza per dimostrare la loro indignazione, per farle capire che
la sua battaglia ha un senso e che vogliono combatterla insieme a lei.
Per questo l’Amministrazione ha indetto per sabato 10 (con un
coinvolgimento
nazionale) una manifestazione di piazza ad Isola Capo Rizzuto. “Invito
tutti – ha detto il sindaco – a scendere per strada dimostrando
chiaramente
da che parte intendono stare. Se i cittadini non mi lasciano sola io
sono pronta ad andare avanti. Oggi le mie figlie hanno pianto, se i
miei concittadini dimostrano di aver capito che il loro pianto esprime
quello di tutte le figlie di Isola, io, prima di tutto come madre, non
mi tiro indietro. Ne ho dato prova questa mattina: sono arrivata in
Comune, nonostante tutto, prima degli altri giorni e, se i cittadini
lo vorranno, porterò avanti l’impegno preso”. 

Paradossalmente per il sindaco
di Isala Capo Rizzuto non è stata predisposta alcuna scorta. Non
si lamenta, di questo, ma non è nemmeno tranquilla, “al prefetto
non ho chiesto nulla – ho solo elencato tutto ciò di cui ci stiamo
occupando e non c’è bisogno di ribadire che sono tutti temi pericolosi
e delicati, che comportano la necessità di misure particolari di tutela.

Sono preoccupata, non posso negarlo, anche perché non credo che si
fermeranno qui. Sì, ci aspettiamo altre intimidazioni”.

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