Julian Assange padrino della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa
A Roma, Genova e Padova, l’ANPI e Free Assange Italia evocheranno la figura di un uomo che ha rivoluzionato il giornalismo investigativo, garantendo un anonimato inviolabile alle fonti. Per farlo tacere per sempre, USA e Regno Unito vogliono tenerlo imprigionato a vita in una cella di isolamento.
Mercoledì prossimo, 3 maggio, sarà la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, promossa dall’Unesco ogni anno dal 1993. Per candidare Julian Assange come padrino della ricorrenza, l’ANPI e il gruppo Free Assange Italia (FAIt) promuoveranno iniziative a suo favore a Roma, Genova e Padova.
A Roma, l’enorme contributo del co-fondatore di WikiLeaks al giornalismo investigativo e alla libertà dei media sarà ricordato in una conferenza organizzata dalla sezione ANPI “Don Pietro Pappagallo” e da Free Assange Italia presso la Casa del Municipio Roma I (Via Galilei 53) alle ore 18. L’ex senatore Vincenzo Vita di Articolo 21 dialogherà con la giornalista Sara Chessa, autrice di un libro sull’editore australiano uscito in questi giorni, Distruggere Assange. Per farla finita con la libertà d’informazione (Castelvecchi Editore). Chessa parlerà in remoto da Londra, dove ha seguito da vicino la persecuzione giudiziaria di Assange, portata avanti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito da oltre un decennio allo scopo di imbavagliare definitivamente colui che ha osato rivelare i loro crimini di guerra in Iraq e in Afghanistan. Per ragguagli: https://www.facebook.com/events/5801510179971857/ .
A Genova, invece, l’ANPI e Free Assange Italia offriranno il film su Assange Hacking Justice, dei registi spagnoli Clara Lopez Rubio e Juan Pacorbo (con sottotitoli italiani). La proiezione si terrà il 3 maggio alle ore 17.30 presso la Sala CAP, Via Ariberto Albertazzi, 3r, con una breve introduzione di Massimo Bisca, Presidente dell’Anpi Genova. L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione di Monica Nepi, Donatella Mardollo e Marianella Diaz di Free Assange Italia e del Festival del Cinema Ibero-Latino-Americano di Trieste: https://www.facebook.com/events/1590485715106048/ .
Grande pregio del film di Rubio e Pacorbo sono le interviste fatte ad Assange nell’ambasciata ecuadoriana a Londra, dove si era rifugiato come prigioniero politico nel 2012. Con grande chiarezza e spietata franchezza, Julian descrive la vera posta in gioco della sua persecuzione da parte degli USA e del Regno Unito: i due Paesi anglosassoni chiedono la sua testa per intimidire qualsiasi giornalista investigativo che venga in possesso di documenti da loro segretati per nascondere misfatti. E’ un attacco dunque alla libertà di stampa e alla stessa libertà di espressione.
Anche a Padova verrà proiettato Hacking Justice, grazie alla collaborazione tra l’ANPI e il Comitato Veneto per Assange. Il giornalista Enrico Ferri presenterà il film il 3 maggio nello storico Cinema LUX di Viale Cavallotti 9, alle ore 20,30. Ciliegina sulla torta, interverrà (in video) anche Germana Leoni, autrice del libro Julian Assange. Niente è come sembra. Per ragguagli: https://www.facebook.com/events/761330095592854
“Con le nostre tre iniziative proponiamo la figura di Julian Assange come padrino della Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa”, dicono gli attivisti di Free Assange Italia, “perché egli dimostra come dovrebbe essere il buon giornalista, non asservito e capace di dire la verità in faccia al Potere. Purtroppo, oggi come oggi, succede spesso il contrario. La quotidiana manipolazione dell’informazione è talmente pervasiva da far credere colpevole chi rivela i crimini e non chi li commette!”
“Pertanto,” concludono gli attivisti, “la battaglia per Assange non è solo per salvare un giornalista innocente, ma è una battaglia politica per la salvaguardia del nostro diritto di essere informati e di conoscere, anche ciò che di criminale fanno i governi, di nascosto, ai danni di noi cittadini. È la lotta per la trasparenza, per la libertà di stampa e di espressione, per la sopravvivenza stessa della democrazia, ossia di tutti noi.”
* Rete NoWar, PeaceLink e Statunitensi per la pace e la giustizia
Fonte: Pressenza
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