Intercettazioni: Unci, sciopero generale immediato
«Sciopero generale immediato contro l’attacco alla democrazia». Lo chiede in un comunicato il presidente dell’Unci (Unione Nazionale Cronisti Italiani) , Guido Columba in segno di protesta contro il disegno dilegge sulle intercettazioni. «Il Paese deve capire l’attacco alla democrazia – prosegue Columba – i giornalisti hanno il dovere di lottare con tutte le armi contro il ddl Alfano». «Sciopero generale immediato. – chiede Columba – Senza se e senza ma. Quando l’avversario combatte con uno spadone non lo si può contrastare impugnando una margherita. Con il disegno di legge Alfano sulle intercettazioni governo e maggioranza cercano di travolgere la Costituzione e l’assetto giuridico e sociale della nostra democrazia». «I giornalisti – prosegue – hanno il dovere d’informare i cittadini in modo corretto, completo e tempestivo. Il primo loro obbligo è dunque quello di far loro capire cosa sta accadendo, combattendo in breccia la propaganda e il marketing politico di chi ha concepito e sta cercando di realizzare i punti base del Piano di rinascita della P2: disarmare la magistratura e imbavagliare la stampa. Perchè la prima si occupi solo dei ladri di galline e la seconda convinca gli italiani di vivere dentro una soap opera continuata». «L’Unione Cronisti ha capito immediatamente la portata eversiva del Ddl Alfano sulle intercettazioni – continua – e l’ha combattuto apertamente e duramente. E, allo stesso tempo, ha sollecitato tutte le organizzazioni del giornalismo a fare altrettanto. Con la stessa chiarezza, l’Unci sostiene che prevedere lo sciopero generale dopo un mese dal voto del Senato è un grave errore. Se Š giusta, come lo è, l’analisi sull’attacco alla democrazia fatta concordemente da Unci, Fnsi, Ordine l’unica risposta al voto del Senato è lo sciopero generale immediato. Qui e ora. Sciopero seguito da un mese intero di manifestazioni in ogni città d’Italia e ripetuto alla vigilia del voto conclusivo della Camera. Prima del voto, non dopo. Quando la democrazia è in pericolo è meglio farne due, tre, quattro di scioperi generali piuttosto che uno soltanto a babbo morto. Tutte le altre iniziative per informare i cittadini di quanto accade sono giuste e necessarie e vanno intensificate, ma lo sciopero generale deve essere l’arma principale dei giornalisti per contrastare il tentativo di sovvertire la democrazia.
Trackback dal tuo sito.