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Raffaele Ciriello, medico e giornalista, fu ucciso 21 anni fa in Cisgiordania

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Sarà ricordato a Roma il 22 marzo insieme a Ilaria Alpi e altri cronisti uccisi mentre cercavano la verità. La sua storia su www.giornalistiuccisi.it

Il 13 marzo 2002 il medico-fotoreporter freelance Raffaele Ciriello, 42 anni, fu ucciso a Ramallah, in Cisgiordania, crivellato da una raffica di cinque pallottole 7,62 Nato. Stava filmando un rastrellamento di palestinesi eseguito dall’esercito di Tel Aviv. La sua telecamera palmare, puntata verso i militari, fu scambiata per un’arma, secondo le versioni ufficiali. Non sono mai emerse le responsabilità di quell’errore fatale. Raffaele Ciriello era andato a Israele per realizzare un reportage sulla seconda Intifada per il Corriere della Sera.

La sua morte destò grande commozione in Italia. Qattro mesi prima, a Kabul, era stata uccisa la giornalista italiana Maria Grazia Cutuli, inviata del Corriere della Sera in Afghanistan.

Raffaele Ciriello, come ha ricordato sua moglie, Paola Navilli, in una intervista a Ossigeno, era andato in Afghanistan tempo prima proprio insieme a Maria Grazia Cutuli. «Ci andarono seguendo il loro fiuto, quando ancora in Afghanistan non era andato nessuno, e le tensioni interne stavano per esplodere. Furono i primi».

Sono di Raffele Ciriello la maggior parte delle  foto che ritraggono la giornalista Maria Grazia Cutuli. Tutti le pubblicano, «ma nessuno le firma», dice con rammarico Paola Navilli.

Molte fotografie della giornalista Ilaria Alpi e del cineoperatore Miran Hrovatin, uccisi in Somalia il 20 marzo 1994 furono fatte da Raffaele, che in Somalia aveva realizzato alcuni  reportage, in quella terra in cui l’8 febbraio 1995, meno di un anno dopo Ilaria Alpi,  fu ucciso un altro cronista itaiano: il cineoperatore del TG2 Marcello Palmisano.

La storia del fotoreporter e di altre ventinove cronisti italiani uccisi in situazioni analoghe alla sua, dalle mafie e dal terrorismo, sono raccolte nell’archivio online di Ossigeno “Cercavano la verità”: https://www.giornalistiuccisi.it/

Chi era

Laureato in medicina, Ciriello si era dato al fotogiornalismo per passione. Il 12 marzo 2002, il giorno prima della sua tragica morte, aveva compiuto 42 anni. Era di origini lucane. Sposato, aveva una figlia di 17 mesi.

Realizzò reportage in Africa, Sud America, Medio Oriente. Ancora oggi è possibile vedere le sue “cartoline dall’inferno” sul suo sito web “Postcards from hell” – www.raffaeleciriello.com sul quale pubblicava quasi in tempo reale i suoi lavori.

Leggi la storia di Raffaele Ciriello su Ossigeno-Cercavano la verità

Gli uccisi in guerra

La vicenda e l’impegno di Raffaele Ciriello saranno ricordati il prossimo mercoledì 22 marzo, a Roma, nel corso del convegno promosso da Ossigeno alla Casa del Jazz, bene confiscato alla mafia, durante il quale saranno approfondite anche le storie di altri cronisti uccisi in zone di guerra e saranno analizzati i rischi ai quali, ancora oggi,  sono esposti gli inviati in aree di conflitto, come l’Ucraina (https://www.ossigeno.info/il-22-marzo-ossigeno-ricorda-ilaria-alpi-e-gli-altri-cronisti-che-cercavano-verita-nascoste/).

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