Gela, verdetto liberatorio per diversi imprenditori
Nel Settembre di due anni fa, i sequestri eseguiti su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta avevano fatto discutere in città.
Erano interessate, infatti, attività commerciali assai conosciute a Gela: dalla discoteca, “Caligola”, al punto vendita, “Dettagli D’Autore”, gestite, secondo gli investigatori, da prestanome dei capi di cosa nostra e stidda, per un totale di otto milioni di euro.
Ieri, però, innanzi al giudice dell’udienza preliminare di Caltanissetta, Francesco Lauricella, i diciassette imputati hanno conseguito un verdetto liberatorio.
I nomi, peraltro, sono di quelli che hanno sempre contato all’interno dell’organigramma criminale gelese, dai fratelli Nunzio, Daniele e Alessandro Emmanuello, a Pietro La Cognata e Francesco Morteo: vertici incontrastati di stidda e cosa nostra.
Tra gli assolti anche diversi membri della famiglia Missuto, impegnata nella dimensione dell’imprenditoria locale, e già interessata dall’inchiesta “Cerberus”, risalente allo scorso Luglio, che vide tra gli arrestati Sandro Missuto, titolare della I.C.A.M. srl e della I.G.M. Srl, ritenute vere macchine da profitto vigilate dal boss, Daniele Emmanuello.
Tra le attività economiche dissequestrate a seguito del dispositivo di sentenza emesso ieri, infatti, proprio la I.C.A.M. srl, operante nel settore del movimento terra.
Gli arresti del 2008, oltre alla famiglia Missuto, colpirono un altro imprenditore locale, Giuseppe Trubia, anch’esso prosciolto dal giudice Lauricella, che si è sempre dichiarato vittima, e non sodale, della mafia, al punto da manifestarlo esplicitamente all’interno di un’altra aula giudiziaria, quella che ospita il processo, “Mizcecar”.
Le sue ammissioni vennero, però, contestate da un altro storico affiliato della stidda, Angelo Fiorisi, che, invece, lo accusò di aver sempre lavorato sfruttando la pericolosa fama dei cognati.
Il processo “Quattromura” si conclude con diciassette assoluzioni: per molti degli imputati, comunque, si chiude solo un piccolo capitolo di una lunga storia criminale, tale da costringerli a lunghe pene detentive.
Trackback dal tuo sito.