Castelvetrano, via i manifesti in memoria della strage di Capaci
Qualcuno ha pensato che troppo tempo si era dedicato al ricordo della strage di Capaci e a due magistrati simbolo della lotta alla mafia, barbaramente ammazzati da Cosa Nostra nel 1992, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E così ha pensato bene di rimuovere questi manifesti che erano ancora affissi nei pressi della scuola superiore del centro di Castelvetrano dove il convegno apposta organizzato si è svolto la scorsa settimana. Ora magari si dirà, perchè forse è così, che è stato un buontempone e che non c’entra nulla la mafia, lo vogliamo pensare anche noi, ma questo non significa che l’episodio non debba meritare pubblica condanna da parte di istituzioni e politica. Reazioni, serie e sincere, dunque si attendono.
La cronaca di queste ore ci raccconta del raid al Liceo Classico Giovanni Pantaleo di Castelvetrano, i manifesti che pubblicizzavano la tavola rotonda tenuta lo scorso 22 maggio per ricordare la strage di Capaci e alla quale, tra gli altri, avevano preso parte il senatore Giuseppe Lumia e l’europarlamentare Rosario Crocetta. Lo ha reso noto il dirigente scolastico Francesco Fiordaliso per il quale “l’aver fatto sparire quel manifesto con le immagini dei giudici Falcone e Borsellino è certamente da condannare anche se a compierlo sono stati dei balordi, utile humus della mafia che, prima del territorio, riesce a dominare le coscienze di taluni”.
“Siamo certi – ha aggiunto – che si sta velocemente avvicinando il giorno in cui Castelvetrano e la provincia di Trapani non saranno più associate al nome di Matteo Messina Denaro”. Condanna per il gesto è stata espressa anche dal sindaco Gianni Pompeo il quale tuttavia si dice “convinto che tali comportamenti saranno sempre messi al bando dalla comunità castelvetranese che vuole essere fiera dei propri natali e che vede sempre più vicino il definitivo allontanamento di quel marchio infamante che spesso le viene associato”. “Costoro – ha aggiunto Il dirigente scolastico Francesco Fiordaliso- a prescindere dal fatto che l’azione sia stata compiuta con dolo o per insulsa idiozia, hanno dimostrato di non rispettare quanti rappresentano la legalità e l’antimafiosità proprie della Sicilia sana – aggiunge Fiordaliso – che nulla ha da spartire con i fenomeni di criminalità che tanto hanno martoriato e purtroppo continuano a martoriare la nostra isola e il nostro territorio.
L’aver fatto sparire quel manifesto, con le immagini dei giudici Falcone e Borsellino, è certamente da condannare anche se a compierlo sono stati dei balordi, utile humus della mafia che, prima del territorio, riesce a dominare le coscienze di taluni”.
Tutto questo accade, lo ricordiamo, mentre a Palermo si sta svolgendo il processo nei confronti di alcuni dei complici di Messina Denaro. (Leggi qui l’articolo sul processo in corso)
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