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Andrea Camilleri: «Sembra di vivere nel mondo di Alice nel paese delle meraviglie»

Di Gaetano Liardo il . Progetti e iniziative

«Alcune cose oggi vanno fatte per ripicca»! Con la sua tipica ironia Andrea Camilleri ha presentato oggi a Roma, nella bottega di Libera, il video per la raccolta fondi del 5×1000 dell’associazione antimafia. Di fronte ai prodotti coltivati nei terreni confiscati alle mafie non riesce a trattenere le sue critiche nei confronti dell’azione “antimafiosa” sbandierata ai quattro venti dal governo Berlusconi e dalla sua maggioranza.  

Stiamo assistendo, sottolinea Camilleri, ad «un continuo tentativo, spesso riuscito, di ostacolare le libere iniziative della società civile per ostacolare le mafie». Vedendo «una buona parte delle leggi di questo governo -aggiunge – ad una mente malata volta al male come la mia viene da pensare: vai a vedere che dietro c’è un atto di favoreggiamento nei confronti delle mafie»? Basti pensare alla legge che prevede la vendita dei beni confiscati alla criminalità organizzata, poi, in parte, rientrata grazie alla forte protesta della società responsabile del nostro paese. Oppure, i tagli nei confronti delle spese per le forze dell’ordine.  

Capita, così, di leggere sui giornali che «35 camorristi in carcere a Milano, che devono essere trasportati in tribunale, a causa del taglio del personale non possono essere scortati». Quindi, chiosa Camilleri, si rinviano i processi, e di rinvio in rinvio si arriva alla prescrizione. Oppure capita di leggere che dei «detenuti nel carcere di Trapani non possono essere trasportati in tribunale a Palermo perchè non ci sono furgoni a sufficienza per portarli». Sembra di sentir raccontare delle barzellette, ma si tratta di storie vere che quotidianamente impediscono a magistrati e forze dell’ordine un’efficace azione di contrasto alle mafie. 

Può, infine, capitare di leggere che la legge sulle intercettazioni telefoniche ed ambientali è pensata per tutelare anche la privacy dei mafiosi. «Sembra di vivere nel mondo di Alice nel paese delle meraviglie», commenta Camilleri. Quella sulle intercettazioni è una legge «a favore dei mafiosi per le difficoltà che impone ai giudici». Tuttavia, aggiunge, non bisogna cadere in errore: «il vero scopo della legge è di impedire che le intercettazioni siano fatte. Lo scopo secondario è di impedirne la divulgazione». Quindi è prima di tutto un attacco nei confronti della magistratura e degli organi inquirenti, e in seconda battuta alla libertà di stampa.  

Infine, una frecciata al Corriere della Sera che nel magazine Sette dello scorso venerdì aveva duramente criticato Camilleri e i suoi romanzi. «Malgrado che il mio Montalbano viene accusato di essere colluso con la mafia, al pari di Andreotti, Dell’Utri e Contrada, il suo autore non è colluso». 

Nei confronti di questo Governo «alcune cose oggi vanno fatte per ripicca», impegnandosi in prima persona in una direzione opposta e contraria a quella dettata da Arcore… 

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