Chi ricorda oggi il giornalista Pippo Fava ucciso 39 anni fa a Catania
Aveva fondato il mensile I Siciliani e denunciava apertamente i legami fra politici, imprenditori e Cosa Nostra. La sua storia sul sito Ossigeno – Cercavano la verità
Domani 5 gennaio, nel trentanovesimo anniversario dell’assassinio, il giornalista Giuseppe (Pippo) Fava sarà ricordato a Catania con varie iniziative (Leggi in fondo il programma).
La sera del 5 gennaio 1984 fu ucciso nei pressi del Teatro Stabile di Catania, dove era andato a riprendere la nipotina che frequentava un corso di recitazione teatrale. Due sicari mafiosi gli spararono alle spalle.
Aveva 59 anni e da tempo era impegnato a rivelare i rapporti tra Cosa nostra e i poteri politici ed economici nella sua città, una Catania dove ancora tutti negavano apertamente che la mafia fosse presente, in piena attività criminale ed economica, in stretto collegamento con Cosa Nostra di Palermo. Pippo Fava lo scriveva da due anni sul suo giornale “I Siciliani”.
E’ ormai stato accertato (ma ci sono voluti lunghi anni in cui questa verità è stata negata e contraddetta) che a ordinare di mettere a tacere la sua voce fu il capomafia Nitto Santapaola insieme ad Aldo Ercolano, come confermato definitivamente dalla Corte di Cassazione nel 2003. Dai processi sono invece usciti assolti Marcello D’Agata, Francesco Giammusso e Vincenzo Santapaola, che erano stati condannati in primo grado come esecutori.
La storia del giornalista, che fu anche drammaturgo, sceneggiatore e scrittore, è ricostruita sul sito di Ossigeno “Cercavano la verità” (giornalistiuccisi.it), dove è possibile leggere anche l’iter processuale per accertare le responsabilità della sua morte.
C’è anche un contributo di Sarah Vantorre, vicepresidente dell’associazione di antimafia sociale belga BASTA! – Belgian Antimafia: Steps Towards Awareness, che ha pubblicato uno studio sul profilo artistico, intellettuale e drammaturgico del giornalista. E c’è una ricca documentazione che aiuta a conoscere la figura umana e professionale di Fava.
Il mensile I Siciliani
Due anni prima dell’omicidio, il giornalista aveva fondato il mensile “I Siciliani”. Per essere libero da condizionamenti imprenditoriali e finanziari, aveva scelto la strada dell’autofinanziamento, maturata dopo l’esperienza al “Giornale del Sud” del quale era stato direttore ed era stato licenziato per asseriti problemi economici della testata, ma di fatto per i contrasti con l’editore che gli erano costati anche avvertimenti e minacce.
Nel dicembre del 1982 va in edicola il primo numero. L’articolo di apertura era dedicato a “I quattro Cavalieri dell’apocalisse mafiosa”. Mai nessuno, prima d’allora, aveva osato fare i nomi di Mario Rendo, Carmelo Costanzo, Gaetano Graci e Francesco Finocchiaro, cavalieri del lavoro, i principali imprenditori di Catania, affermando che erano al servizio della mafia o che traevano enormi vantaggi da Cosa nostra .
Fu «una bomba atomica sganciata su Catania», scrive il giornalista Attilio Bolzoni, che nel 1984 per il quotidiano “La Repubblica” si occupò dell’assassinio di Pippo Fava e, in occasione dei quarant’anni dalla prima stampa de “I Siciliani”, ha ricostruito sul quotidiano “Domani” l’avventura di quel «piccolo grande giornale», raccogliendo anche la testimonianza di Riccardo Orioles che fu tra i suoi giovanissimi redattori «incoscienti e, in qualche modo “socialmente pericolosi” per un ambiente paludato e molto silenzioso».
Leggi l’articolo completo su Ossigeno – Cercavano la verità.
Iniziative
Nel giorno dell’anniversario dell’omicidio del giornalista, a Catania, la Fondazione Giuseppe Fava promuove alle ore 17 il tradizionale presidio sotto la lapide in via Giuseppe Fava, appuntamento che si rinnova dopo due anni di interruzione a causa dell’emergenza Covid-19.
Alle ore 18,30 al centro culturale Zo, in piazzale Asia a Catania, è in programma, invece, il dibattito “La meglio gioventù”. Parteciperanno i giornalisti Claudio Fava, Michele Gambino e Riccardo Orioles, che 40 anni fa firmarono alcuni articoli del primo numero de “I Siciliani”. Modererà Mario Barresi.
Seguirà la cerimonia di assegnazione del Premio Nazionale Giornalistico “Nient’altro che la verità. Scritture e immagini contro le mafie” attribuito quest’anno a Riccardo Orioles per il suo impegno nella diffusione della memoria di Giuseppe Fava, soprattutto tra i più giovani siciliani.
Fonte: Ossigeno per l’Informazione
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