Il bilancio sulla sicurezza pubblica alla fine del 2022
La situazione generale della sicurezza pubblica nel nostro paese nell’anno appena concluso non è stata davvero soddisfacente nonostante il consueto, apprezzato impegno delle forze di polizia.
A ricordarlo il bilancio, sia pura parziale e provvisorio, presentato al Viminale alcuni giorni fa dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale che ha registrato nel 2022 un aumento del 19,7% dei furti in generale (molti quelli nelle abitazioni) rispetto al 2021, delle rapine del 18,2%, dei borseggi del 12%, delle truffe agli anziani.
Aumentate anche le violenze sessuali del 16% (il dato, tuttavia, si riferisce ai primi dieci mesi del 2022), mentre suscita legittima apprensione l’aumento del 14,3% dei minori denunciati e arrestati per reati vari.
L’unico dato che fa ritenere “l’Italia uno dei paesi più sicuri” in Europa è dato dal numero di omicidi volontari: 310 nel 2022 (12 in più rispetto al 2021) con un tasso dello 0,6% su centomila abitanti che pone il nostro paese secondo solo a Norvegia e Svizzera. Negli ultimi quindici anni la curva degli omicidi è in costante calo dopo che nel 1990 si toccò il valore più alto mai registrato di 3.012.
Sul punto della cooperazione internazionale di polizia il lavoro fatto è stato davvero notevole grazie anche alla rete di esperti per la sicurezza e personale di supporto accreditati presso le nostre rappresentanze diplomatiche all’estero che coprono ben 84 paesi che ha consentito, tra l’altro, la cattura di 1.369 latitanti tra cui 138 appartenenti alla criminalità organizzata e 24 ad organizzazioni mafiose.
Il rafforzamento delle strutture informatiche e dell’attività di contrasto delle forze di polizia ha determinato una diminuzione del 15% dei reati informatici come phishing, spyware, ransomware.
Altro settore che ha registrato significativi successi è stato quello curato dall’Ufficio nazionale per il recupero dei beni (Asset Recovery Office) che ha consentito di sequestrare e confiscare beni per un valore complessivo di oltre 22 milioni di euro in otto paesi, soprattutto in Slovenia, Regno Unito e Romania.
Di primaria importanza, poi, l’attività della Polizia Postale che nella costante attività di monitoraggio della rete ha visionato 25.696 siti di cui 2.62 inseriti in black list e oscurati in quanto presentavano contenuti pedopornografici. Particolare attenzione è stata rivolta ai fenomeni del revenge porn con 244 casiesaminati di cui 34 in danno di minori e 71 persone denunciate all’autorità giudiziaria.
I fatti che, tuttavia, contribuiscono a creare grande allarme tra i cittadini sono sempre quelli predatori e le violenze in strada.
Sotto questo aspetto anche la fine del 2022 è stata contraddistinta da gravi episodi a partire dall’accoltellamento a Comiso di un migrante; ai ripetuti furti nelle case in alcune contrade di Chieti; alla rapina in una villa, a Roma, di un magnate russo; all’omicidio ad Afragola di un trentasettenne ucciso tra la folla come un boss.
Il 2023 non è iniziato meglio con un ordigno fatto esplodere sotto l’auto della presidente antiracket della zona di Ponticelli (Napoli); l’accoltellamento di un uomo alla stazione centrale di Milano; una serie di furti nelle case a Carlentini e Lentini (Siracusa).
Certo il nostro paese ha molte incertezze per il futuro ma tra le priorità di cui sentiamo parlare ogni giorno – il carovita, la crisi energetica, l’economia, il lavoro, il welfare, l’assistenza – poco spazio viene riservato alla sicurezza pubblica e al sistema più efficace per assicurarla adeguatamente su tutto il territorio che è quello di fare arruolamenti straordinari, subito, di poliziotti e carabinieri.
Soltanto “rimpolpando” gli organici della Polizia di Stato e dei Carabinieri possiamo sperare di salvarci da una delinquenza sempre più arrogante e aggressiva.
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Dati sulla criminalità, il bilancio di fine anno della Polizia di Stato
La sicurezza pubblica in alcune Città metropolitane e in quelle medio-piccole
Una malinconica fine d’anno nella diffusa insicurezza pubblica
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