L’Espresso, sciopero dopo la sostituzione di Lirio Abbate. Il sostegno della Fnsi
Martedì 20 dicembre il primo giorno di astensione dal lavoro del pacchetto di 10 affidato dall’assemblea al Cdr. I giornalisti: «Gravi dubbi sul nostro futuro». Lorusso: «Al fianco dei colleghi in tutte le iniziative di lotta per salvaguardare l’identità e il prestigio del giornale».
La redazione dell’Espresso, riunita in assemblea permanente, conferma lo stato di agitazione e proclama una giornata di sciopero per martedì 20 dicembre 2022. «L’improvvisa sostituzione del direttore Lirio Abbate – si legge nel comunicato sindacale pubblicato anche sul sito web del settimanale – vanifica il lavoro svolto in vista dell’imminente rilancio del giornale e pone gravi dubbi sul nostro futuro. Attendiamo di conoscere nel dettaglio il piano editoriale del nuovo direttore Alessandro Rossi, in maniera più completa di quanto appreso dalle sue interviste».
Per la redazione «preoccupa la sua scelta di non lasciare altre direzioni e la non meglio precisata volontà di integrare e “omogenizzare” L’Espresso con altre testate del gruppo che nulla hanno a che fare con la storia e l’identità del nostro settimanale. Siamo aperti al confronto con l’azienda e con il direttore su basi di chiarezza, trasparenza e reciproco rispetto, ma ribadiamo – concludono i giornalisti – che saremo intransigenti e compatti nel difendere il prestigio e l’indipendenza del nostro giornale».
Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, ha incontrato Lirio Abbate e i colleghi della redazione assicurando loro sostegno in tutte le iniziative di lotta per salvaguardare l’identità e il prestigio della testata.
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L’Espresso, Lirio Abbate licenziato, al suo posto Bfc insedia Alessandro Rossi
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