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Readiness basta la parola

Tonio Dell'Olio il . Diritti, Economia, Guerre, Internazionale, Istituzioni, L'analisi, Politica

C’era una volta nel vecchio Carosello la pubblicità di un lassativo il cui slogan (claim) era: “Falqui, basta la parola”.

L’intento era di persuadere i consumatori che bastasse pronunciare la parola del prodotto per risolvere un certo tipo di problemi. Più o meno è successo così anche per il progetto di riarmo europeo vaticinato dalla presidente della Commissione Ue.

Il nome del “prodotto” non ha funzionato perché creava allarme e paure. “Rearm Ue” ha ricevuto molte critiche anche dai rappresentanti dei governi della stessa Unione. Per questa ragione la Commissione ha promosso un’altra denominazione più soft, suadente e rassicurante che sostituirà piano piano il vecchio invito al riarmo: “Readiness 2030”. All’ordine di riarmarsi investendo 800 miliardi di euro si sostituisce l’invito a essere pronti entro una data precisa.

A questo punto uno si aspetterebbe di trovare riferimenti a un’altra sicurezza e un’altra difesa. Ciascuno – almeno per un attimo – ha sperato che finalmente si puntasse a finanziare una vita degna (sanità, previdenza, istruzione ecc.) di cui i cittadini e le cittadine europee hanno bisogno fin da subito.

E invece no! Il contenuto è rimasto lo stesso ed è cambiata solo la denominazione del piano. Quasi a immaginare che davvero “basta la parola”. 

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