I trent’anni di Libera e quella legge modello
Oggi sarà celebrata nella nostra Città di Torino, in piazza Bodoni alle ore 18.15 la tradizionale «giornata della memoria e dell’impegno di Libera» , che tra le tante «invenzioni» di Luigi Ciotti è forse la più preziosa e importante.
Libera compie trent’anni. Trent’anni di lotta (in rete con altre associazioni) contro le mafie e la corruzione.
La sua ragione sociale è dunque quella di rafforzare l’impegno generale e di ciascuno contro le illegalità che impoveriscono il nostro Paese con un gigantesco saccheggio di risorse: calcolate in almeno 150 miliardi di euro l’anno per le mafie e in almeno 6o miliardi perla corruzione (che causa anche gravi danni «reputazionali», nel senso che chi voglia investire nel nostro Paese ci pensa non una ma una decina di volte prima di farlo, proprio a causa della corruzione imperante).
Questa colossale rapina di risorse peggiora di molto la qualità della nostra vita. Perché se potessimo disporre di almeno una parte delle risorse rapinate dall’economia illegale, potremmo avere un campo sportivo in più per i ragazzi; un centro in più per gli anziani; più lampioni dove occorrono; treni, scuole e ospedali meglio funzionanti; una miglior tutela del territorio, così che non frani ad ogni pioggia un po’ più abbondante del solito; una maggior tutela e cura del patrimonio artistico che è la nostra grande inimitabile ricchezza.
E evidente quindi che l’impegno di Libera è nell’interesse di tutti, perché i risultati positivi della lotta conto l’illegalità economica (merito ovviamente prima di tutto delle Forze dell’ordine, che però col sostegno della società civile riescono sicuramente ad ottenere di più) comportano sempre un miglioramento della qualità di vita di ciascuno di noi e ancor più delle prospettive dei giovani di poter vivere, come sperano, un futuro quanto più possibile felice (perché – diciamolo – alla fine del discorso legalità è sinonimo di felicità ).
Tra le principali realizzazioni di Libera in questi primi trent’anni di vita va ricordata la legge sulla destinazione dei beni confiscati ai mafiosi ad attività socialmente utili. Legge approvata soprattutto grazie al milione di firme che i volontari di Libera riuscirono a raccogliere, «costringendo» così il Parlamento ad approvare la legge praticamente all’unanimità.
Questa legge (studiata e imitata ovunque nel mondo) è il fiore all’occhiello del nostro Paese. Nel senso che abbiamo sì gravi problemi di mafia, ma possiamo orgogliosamente rivendicare di essere anche il paese dell’antimafia sociale o dei diritti.
Dunque grazie a tutti coloro (uomini e donne, giovani e anziani) che articolano Libera sul territorio. E grazie – infinitamente grazie – al grande Luigi Ciotti.
Fonte: Corriere della Sera/Torino
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