“Caterpillar” in diretta dall’aula bunker del Carcere di San Vittore
Una Festa del Papà “Un po’ dentro, un po’ fuori. Un po’ padri, un po’ figli”.
C’è chi è dentro e chi è fuori. Chi padre e chi figlio. Voci che si incontrano e raccontano dell’essere genitore o figlio al di qua e al di là delle sbarre di un carcere in un’inedita Festa del Papà che Massimo Cirri, Sara Zambotti e “Caterpillar” materializzano, a Milano, tra gli studi di corso Sempione e l’aula bunker della Casa Circondariale di San Vittore nella puntata speciale “Un po’ dentro, un po’ fuori. Un po’ padri, un po’ figli”, in onda mercoledì 19 marzo alle 18.00 su Rai Radio 2 e anche in visual radio sul canale 202 e poi su RaiPlay.
Una puntata per riflettere – con leggerezza e serietà insieme – sul rapporto tra padri e figli, sulle gioie e le difficoltà che lo accompagnano, attraverso la lente di chi vive l’una o l’altra condizione da detenuto, spesso convivendo e costringendo a convivere con il dolore di un’assenza.
Ad animare la narrazione di Cirri e Zambotti, le storie di padri e figli detenuti o ex detenuti di San Vittore, tra i quali i ragazzi del Reparto Giovani Adulti “La chiamata”, in un dialogo a più voci al quale partecipano anche Maria Milano, Provveditrice Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Lombardia; Giuseppe Galli, figlio del giudice Guido Galli, ucciso da Prima Linea proprio il 19 marzo 1980; Francesco Cajani, pubblico ministero a Milano; Angelo Aparo, psicoterapeuta e fondatore nel 1997 del Gruppo della Trasgressione, ora attivo in tutte le carceri milanesi; Andrea Spinelli, illustratore giudiziario; il giornalista Luigi Ferraiuolo in ricordo di don Peppe Diana, vittima della mafia il 19 marzo 1994.
Con loro – nell’incontro organizzato dal Gruppo della Trasgressione e dal comitato scientifico del progetto “Lo strappo. Quattro chiacchiere sul crimine”, in collaborazione con la direzione del Carcere di San Vittore e il Gruppo Scout Milano 34 – anche un rappresentante degli agenti di polizia penitenziaria, anche lui padre, e alcuni partecipanti al progetto “Alla ricerca del padre” per contribuire al dialogo tra società civile e detenuti.
Così – come già lo scorso anno nel Carcere di Bollate – la puntata di “Caterpillar” darà voce a un esempio concreto di applicazione della Costituzione, di una pena che tende alla rieducazione e di un sistema carcere che si rende “servizio” per il mondo esterno.
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