Per Alberto Trentini un uomo solidale
Appelli, digiuni, preghiere… ma anche di più per Alberto Trentini. Perché sappiamo per esperienza che l’oblio è l’anticamera dell’ingiustizia che avanza.
Dobbiamo considerare Alberto fratello e figlio di ciascuna e ciascuno di noi perché ci riguarda. Dobbiamo pretendere ogni sforzo necessario – nella direzione giusta – da coloro che guidano il nostro Paese. Perché Alberto Trentini non è una pedina su una scacchiera in bilico tra due nazioni ma una persona in carne ed ossa che per di più crede nella solidarietà.
Per questo il Presidente del consiglio deve decidersi a pronunciare quel nome ad alta voce e la macchina del Ministero degli esteri deve correre più velocemente, chiedere il rispetto dei diritti umani, ottenere notizie.
Sul sito di raccolta firme change.org ancora fino ad oggi è possibile firmare la petizione cui finora hanno aderito circa 80.000 persone.
Non è tollerabile che un cittadino straniero sia trattenuto in carcere senza l’assistenza di un avvocato, privato di un minimo contatto con l’esterno e che non si conosca nemmeno l’accusa nei suoi confronti ovvero il crimine di cui è imputato.
Anche il presidente Maduro raccoglierebbe qualche consenso in più all’estero se rispettasse i diritti umani e lanciasse qualche segnale positivo. Cara ambasciata Venezuelana, chiedo per un amico.
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