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Inchiesta sulla gestione urbanistica, ‘Salva Milano per bloccare pm’

Redazione il . Corruzione, Giustizia, Istituzioni, Lombardia, Politica

Arrestato ex dirigente del Comune. Palazzo Marino: ‘Stop al sostegno alla legge’.

Più di due anni di inchieste su una “speculazione edilizia selvaggia”.

All’inizio sotto traccia, senza eco mediatica, fino a quando il problema da politico ma locale, coi cantieri fermi, si è trasformato in nazionale alla ricerca di norme da approvare per sbloccare l’impasse.

Fino a stamani con il primo arresto anche per corruzione, con le ombre sulla legge Salva Milano, prima invocata da molti. Una proposta, finita impantanata al Senato, che sarebbe stata dettata dagli stessi indagati, come scritto nelle carte della Procura guidata da Marcello Viola. E che ora, dopo questi non verrà più sostenuta nemmeno dalla giunta guidata da Beppe Sala, che ne era il più grande sponsor, come annunciato in serata in una nota di Palazzo Marino.

Quella “dettatura” degli indagati, arrivata fino in Parlamento e al governo, è la novità più incredibile, come mettono nero su bianco i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, del nuovo filone del pacchetto di inchieste, condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, sulla gestione urbanistica di Milano, che stamani ha portato ai domiciliari Giovanni Oggioni, 68 anni, ex direttore dello Sportello unico edilizia del Comune ed ex vicepresidente della Commissione paesaggio, ruolo che aveva anche da pensionato. Già indagato in diversi procedimenti del pool dell’aggiunta Tiziana Siciliano, sarebbe stato, come indica il gip Mattia Fiorentini, il grande manovratore di un sistema che ha favorito gli interessi dei costruttori col rilascio di titoli edilizi in violazione delle norme e contro l’interesse pubblico. “È chiaro che io difendo sempre l’amministrazione, il Comune, la squadra, ma se poi uno ha sbagliato che paghi e che paghi anche duramente”, ha commentato Sala, col Comune che poi ha annunciato la costituzione di parte civile.

Nel frattempo, dagli atti uscivano i dettagli sull’organizzazione parallela, così definita dai pm, che avrebbe preso il posto degli uffici comunali per privilegiare professionisti e imprese prescelte, attraverso una valutazione positiva dei loro progetti non a norma. Oggioni, anche accusato di falso sui casi di palazzi e grattacieli spacciati per ristrutturazioni e di depistaggio per aver cancellato un account, sarebbe stato corrotto su 16 progetti immobiliari.

Per favorire le pratiche della società Abitare In (indagata) avrebbe ottenuto dalla Spa l’assunzione della figlia architetto con contratti tra il 2020 e il 2023 per oltre 124mila euro, senza dichiarare conflitti di interesse. In più, avrebbe avuto un contratto di consulenza da Assimpredil Ance (indagata), associazione dei costruttori, per oltre 178mila euro tra 2022 e 2024. Il gip ha disposto un sequestro di circa 300mila euro, mentre perquisizioni ed acquisizioni sono state effettuate negli uffici comunali e tre richieste di misure interdittive hanno riguardato Andrea Viaroli, ex dirigente comunale, Marco Cerri, progettista già indagato per traffico di influenze illecite ed ex componente della Commissione paesaggio, e Carla Barone. Cerri, come risulta da intercettazioni e chat, sarebbe stato il redattore occulto della Salva Milano. Per il giudice è palese che Oggioni e Cerri si siano mossi per avere una legge utile a stoppare le indagini e che abbiano preso parte alla redazione del testo.

Cerri in telefonate di ottobre spiega che la prima bozza gli sarebbe arrivata dal deputato Maurizio Lupi (non indagato) e che lui doveva dare pareri. E afferma di aver dato il testo al relatore, il ministro Tommaso Foti (non indagato), in accordo con Guido Bardelli, assessore alla Casa a Milano. A riscontro i pm riportano il contatto tra le utenze di Cerri e Lupi il 21 novembre 2024, giorno dell’approvazione alla Camera. “Abbiamo ascoltato tutti i soggetti coinvolti”, ha spiegato Lupi, precisando che “il testo finale è stato elaborato in totale autonomia perché il Parlamento non scrive leggi sotto dettatura”. Tra i più attivi, stando agli atti, anche Franco Zinna, indagato in più filoni come ex dirigente comunale, che al telefono con Oggioni dice di aver parlato della legge con il leghista Alessandro Morelli. Nelle carte anche uno scambio di messaggi tra l’ex assessore all’urbanistica Ada Lucia De Cesaris e Regina De Albertis, presidente di Assimpredil, entrambe non indagate, sulla necessità di un colloquio riservato con “lei”, riferendosi, secondo i pm, a Giorgia Meloni.

Per il gip Oggioni puntava a far cadere sindaco e giunta di Milano

L’architetto Giovanni Oggioni avrebbe puntato a convincere l’assessore comunale alla casa Guido Bardelli ad allinearsi alle sue posizioni e a prendere iniziative contro il sindaco Giuseppe Sala e la Giunta, da far cadere, usando l’argomento pretestuoso delle famiglie dei dipendenti del comune che soffrono e della disumanità dello stesso sindaco Sala. Lo si evince da alcune chat riportate nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Mattia Fiorentini. Nel telefono di Oggioni è stata trovata una serie di messaggi, tra cui quelli scambiati nel dicembre 2023 con Bardelli. I due, nella chat, commentando in modo negativo gli interventi dell’assessore Giancarlo Tancredi e del direttore della Rigenerazione urbana, Simona Collarini, in merito alla variante in discussione del Pgt di Milano durante una riunione presieduta da Regina De Albertis, alla guida di Assimpredil Milano, parlano con disprezzo delle indagini della Procura. Con Bardelli che bolla come pazzi i pm e Oggioni che replica in modo ironico definendole il Pgt del pubblico ministero Marina Petruzzella, uno dei titolari delle inchieste. E con l’assessore che infine afferma che bisogna far cadere la Giunta.

Il “sistema”

Le indagini avrebbero fatto emergere l’esistenza di un “sistema”, composto da membri della Commissione per il Paesaggio, operatori economici, progettisti privati e soggetti interni all’amministrazione comunale milanese, il cui fine era quello di favorire il rilascio di titoli edilizi illeciti e di realizzare operazioni immobiliari altamente speculative. L’arresto viene eseguito alla vigilia dell’esame in Senato della proposta di legge nota come Salva Milano. Oggioni, già vicepresidente della Commissione per il paesaggio del Comune di Milano dal 2021 e, in precedenza, dirigente dello Sportello Unico per l’Edilizia, è accusato di corruzione, falso e depistaggio. Secondo la ricostruzione operata dalle Fiamme Gialle, in particolare, Oggioni avrebbe ricevuto altre utilità da un’associazione di categoria dei costruttori edili e da un operatore economico del real estate al fine di favorire il buon esito di numerose pratiche edilizie. L’architetto arrestato, sempre secondo l’accusa, avrebbe inoltre falsamente rappresentato lo stato dei luoghi (circa il superamento delle altezze consentite, aggiramento delle norme sui cortili, ampliamento delle cubature e superfici edificabili, eccetera) nell’ambito di alcuni iter autorizzativi edilizi, e modificato le credenziali di accesso dei cloud già sottoposti a sequestro lo scorso mese di novembre sempre dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF di Milano, impedendo così alla pg di procedere alle copie forensi. Sono in corso perquisizioni.

Indagata Assimpredil-Ance Milano

Nel filone delle indagini sulla gestione dell’urbanistica a Milano, sono indagate in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti anche Assimpredil-Ance Milano e la società di sviluppo immobiliare Abitare In. Lo si legge nell’ordinanza con cui il gip Mattia Fiorentini, oltre all’arresto di Oggioni, ha disposto il sequestro preventivo di circa 300 mila euro come profitto del reato contestato al professionista.

Il ruolo dell’architetto Oggioni

Giovanni Oggioni avrebbe illecitamente portato avanti una preselezione, una pre-istruttoria, per scegliere quali costruttori favorire nelle pratiche edilizie. Lo si legge nell’ordinanza di custodia cautelare. Tanto che uno dei punti del suo contratto di consulenza con Assimpredil, per l’accusa, faceva riferimento alla pre-validazione dei progetti edilizi, con cui Oggioni, dal 2021 e fino ad oggi, anche in pensione, avrebbe fatto da cerniera tra pubblico e privato, favorendo le imprese immobiliari. Oggioni è accusato anche di falso per non aver dichiarato i conflitti d’interesse relativi al fatto che la figlia lavorasse per Abitare In e che lui avesse avuto quella consulenza fino allo scorso anno da Assimpredil. Per corruzione è indagato nei suoi rapporti con la società di sviluppo immobiliare Abitare In sui progetti Lambrate Twin Palace, Porta Naviglio Grande, Milano City Village, Palazzo Naviglio e per l’intervento Vaiano Valle. Sempre per corruzione nei suoi rapporti con l’associazione di imprenditori edili per 11 progetti: gli interventi immobiliari di via Flumendosa, via Razza, Cascina Boldinasco, via Bovio, via Fiuggi, via Giovanni Meli, viale Tibaldi, via Trentacoste, via Salaino-Valparaiso, via Gnocchi e via Oristano. Sempre Oggioni è accusato di una lunga serie di altri falsi su vari progetti immobiliari già finiti al centro delle inchieste milanesi, perché spesso fatti passare per ristrutturazioni in violazione di legge senza i necessari piani attuativi. Si va da quello in via Lepontina-via Valtellina, fino a via Lamarmora, via Anfiteatro, via della Zecca Vecchia e via Cecchi. Per traffico di influenze illecite e falso è indagato Marco Cerri. Per falso Andrea Vairoli, così come Carla Barone.

L’architetto Oggioni avrebbe partecipato alla stesura della legge Salva Milano per bloccare le indagini sull’ulrbanistica

Giovanni Oggioni avrebbe preso parte, assieme a Marco Cerri, progettista ed ex componente della Commissione paesaggio e indagato anche lui, alla stesura degli emendamenti della legge Salva Milano, per bloccare le indagini sull’urbanistica, e si sarebbe mosso per farli arrivare, sempre tramite Cerri, in Parlamento, attivando canali politici. Lo segnalano i pm, come si evince dall’ordinanza firmata dal gip di Milano Mattia Fiorentini. Agli atti viene riportata una serie di intercettazioni su quello che i pm definiscono un brigare per ottenere la Salva Milano.

Assimpredil Ance, “sempre operato nella massima trasparenza”

Assimpredil Ance ha “sempre operato nella massima trasparenza e correttezza, per gli obiettivi e nelle modalità stabilite dal proprio Statuto”. Lo sottolinea in una nota l’Associazione che, dopo avere appreso di essere indagata dalla procura di Milano nelle indagini sull’urbanistica, ribadisce “piena fiducia dell’operato della magistratura”. L’Associazione, si legge ancora nella nota, “sta collaborando con l’Autorità giudiziaria per fornire ogni elemento utile all’accertamento dei fatti”.

Fonte: Ansa


Inchiesta urbanistica: indagato, ‘ho scritto Salva Milano e l’ho dato a Foti’

Gli indagati milanesi dell’urbanistica sostengono di aver scritto personalmente la legge ‘Salva Milano’ per bloccare le indagini della Procura e di averla data al primo relatore alla Camera dei Deputati e parlamentare di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, oggi ministro per gli Affari europei e il Pnrr del governo Meloni.

È quanto emerge dalle intercettazioni riportate dal gip di Milano, Mattia Fiorentini, nell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per l’ex dirigente del Comune di Milano, Giovanni Oggioni, accusato di corruzione, frode processuale e falso.

In una telefonata con un avvocato esperto di diritto urbanistico del 24 ottobre 2024 è uno degli indagati, Marco Emilio Cerri, architetto, ex membro della commissione per il paesaggio e componente della Commissione VIA-VAS per il Ponte sullo Stretto di Messina – per cui la Procura chiede un’interdittiva -, ad affermare di aver dato il testo della bozza di legge all’onorevole Foti sostenendo di averlo fatto in accordo con l’assessore alla Casa di Milano e noto avvocato amministrativista, Guido Bardelli (estraneo all’indagine).

Cerri dice di aver scritto la bozza della norma sin da febbraio 2024, poche settimane dopo che la gip Daniela Cardamone ha respinto il sequestro dei grattacieli ‘Park Tower’ di via Crescenzago 105, ma confermato integralmente l’impianto accusatorio dei pm Petruzzella-Clerici-Filippini-Siciliano, nella prima delle circa 20 inchieste sull’urbanistica che hanno colpito cantieri e progetti immobiliari della città.

Agli atti dell’inchiesta della guardia di finanza risulta anche un contatto telefonico (non trascritto) fra Cerri e l’onorevole Maurizio Lupi il 21 novembre 2024, due ore prima dell’approvazione alla Camera della nuova legge su urbanistica ed edilizia, ferma ora al Senato. L’ex ministro delle Infrastrutture viene indicato dall’indagato come il parlamentare che gli ha fornito la bozza della legge. Per la Procura di Milano gli indagati, incluso Oggioni, cercano in più occasioni di fare “pressing” sui propri “referenti politici” per approvare la legge di interpretazione autentica per bloccare le inchieste della magistratura.

Fonte: La Presse


Dopo l’arresto di un ex dirigente

Inchiesta sull’urbanistica di Milano, arrestato per corruzione un ex dirigente del Comune

L’architetto Giovanni Oggioni è ai domiciliari: è sospettato di aver “ricevuto utilità” da un’associazione di categoria dei costruttori per agevolare l’esito di numerose pratiche edilizie.

Dalle intercettazioni agli atti delle indagini della Procura è emerso che la Salva Milano è stata voluta e dettata ai loro referenti politici di Governo e in Parlamento in particolare da Giovanni Oggioni, componente della Commissione paesaggio ed ex dirigente del Sue da oggi ai domiciliari e Marco Cerri, pure lui in commissione e tra i destinatari di richiesta di misura interdittiva. Lo riporta l’Ansa.

Nell’ordinanza del gip Mattia Fiorentini si specifica che lo scopo sarebbe stato confezionare una legge che agisse sulle violazioni più evidenti rilevate dalla magistratura e mettesse al riparo dalle inchieste il sistema edilizio instaurato a Milano.

Giovanni Oggioni avrebbe preso parte, assieme a Marco Cerri, alla stesura degli emendamenti della legge Salva Milano, per bloccare le indagini sull’urbanistica, e si sarebbe mosso per farli arrivare, sempre tramite Cerri, in Parlamento, attivando canali politici. Lo segnalano i pm, come si evince dall’ordinanza firmata dal gip Fiorentini. Agli atti viene riportata una serie di intercettazioni su quello che i pm definiscono un brigare per ottenere la Salva Milano.

Cerri, infatti, segnalano i pm, andava spesso a Roma, essendo componente di una commissione del Ministero dell’Ambiente. Oggioni e Cerri avrebbero usato anche i canali politici di Franco Zinna, ex responsabile della Direzione Urbanistica milanese, anche lui coinvolto in più filoni delle indagini, e il tutto per salvare un sistema, secondo i magistrati, di gestione lucrosa del settore urbanistico che andava avanti, come si legge nelle intercettazioni, da 30 anni. Anche gli altri indagati Vairoli e Barone si sarebbero mossi su questo fronte.

Cerri in alcune telefonate dello scorso ottobre spiega che la prima bozza, con riferimento alla Salva Milano, sarebbe arrivata a lui direttamente dalla Camera, da Lupi (non indagato), dice, e che lui doveva dare pareri, opinioni, commenti. E afferma ancora di aver dato lui il testo al relatore del disegno di legge Tommaso Foti (non indagato), in accordo con Guido Bardelli, assessore alla Casa a Milano.

In pratica, mettono nero su bianco i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, la novità più sorprendente e incredibile di questo filone di indagine, emersa dalle intercettazioni, è che la legge Salva Milano, di cui si discute da mesi in Parlamento e non solo, è stata risolutamente voluta e direttamente dettata dagli indagati Cerri e Oggioni ai loro referenti politici al Governo e alla Camera, con l’aiuto anche dei contatti di Zinna. E ciò mostra, per i pm, l’attitudine eversiva degli indagati.

Sarebbero stati proprio Cerri e Oggioni, poi, contro una parte che voleva un semplice condono edilizio per il passato, a pretendere che la legge fosse di “interpretazione autentica” della normativa esistente anche per il futuro e valida in tutta Italia, come si è verificato il 21 novembre scorso.

Dalle chat riportate nell’ordinanza si evince che avrebbe preso parte un altro funzionario comunale, Riccardo Rinaldi. E avrebbe avuto un ruolo, secondo i pm, anche l’ex assessore all’urbanistica del Comune di Milano e avvocata, Ada Lucia De Cesaris.

Le perquisizioni

Nell’ambito di uno dei filoni delle inchieste sull’urbanistica della Procura di Milano, che oggi ha portato ai domiciliari l’ex dirigente del Comune di Milano Giovanni Oggioni, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf sta effettuando perquisizioni anche in Comune, negli uffici del dirigente della Direzione Rigenerazione Urbana, e nei confronti di altre persone indagate e non. Perquisizioni anche nelle sedi di Assimpredil Ance e Abitare In spa, i cui progetti sono stati oggetto di valutazione da parte della Commissione per il Paesaggio, di cui faceva parte Oggioni. Sarebbe stata, infatti, Abitare In, secondo l’accusa, a corrispondere “utilità” nei confronti dell’architetto Oggioni.

In particolare l’associazione dei costruttori Assimpredil-Ance e la società immobiliare quotata in borsa Abitare In Spa  sono indagate dalla Procura di Milano nell’inchiesta per corruzione, falso e frode processuale sull’urbanistica che ha portato agli arresti di Oggioni. Sono in corso in perquisizioni dei militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza nelle sedi dell’associazione di categoria presieduta da Regina De Albertis e dell’azienda guidata dal presidente Luigi Francesco Gozzini.

I militari stanno acquisendo documenti anche negli uffici del segretario generale del Comune di Milano, Fabrizio Dall’Acqua, e del responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza, l’ex comandante della polizia locale Marco Ciacci. Abitare In è indagata per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti perché avrebbe assunto la figlia dell’ex direttore dello Sportello unico edilizia e membro della commissione per il paesaggio Oggioni senza rilevare “l’evidente conflitto di interessi” mentre Assimpredil avrebbe commissionato all’ex dirigente una consulenza da 178 mila euro in 3 anni ancora in corso.

Nell’inchiesta i pm Petruzzella-Clerici-Filippini hanno anche chiesto di disporre interdittive per i funzionari dello Sportello unico edilizia Andrea Viaroli e Carla Barone e per l’architetto Marco Emilio Cerri. Il gip si è riservato di decidere dopo gli interrogatori preventivi.

È preoccupato? “Io vivo preoccupato, al momento non ho elementi per poter esprimere giudizi”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, fuori dal liceo Parini, rispondendo a una domanda sull’arresto dell’ex dirigente dell’Urbanistica comunale, Giovanni Oggioni. “Leggo le agenzie, al momento non so nulla, non so i fatti imputati, non so se i fatti sono imputati a quando era in Comune, alla Commissione Paesaggio o quando lavorava per Ance. Non posso dire nient’altro. Appena capisco qualcosa, mi esprimerò”.

Fonte: Rainews

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