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Assolta anche in appello la giornalista Marilù Mastrogiovanni

Redazione il . Brevi, Diritti, Giustizia, Informazione, Istituzioni, Lavoro, Puglia

Ma il calvario giudiziario non è finito per la pluripremiata cronista pugliese, già presidente della giuria del premio giornalistico dell’Unesco. La aspettano ancora molti processi per diffamazione a Lecce, paradossalmente sugli stessi fatti.

Confermata in appello presso il Tribunale di Lecce (presidente del collegio giudicante: giudice Domenico Toni; relatrice: giudice Antonia Martalò) l’assoluzione della giornalista Marilù Mastrogiovanni, difesa dall’avv. Roberto Eustachio Sisto dello studio FPS di Bari.

Quanto aveva scritto nelle sue inchieste sulla malagestione dei rifiuti nel basso Salento è tutto vero. La direttrice del Tacco d’Italia non ha quindi diffamato né l’allora sindaco di Casarano (in provincia di Lecce) Gianni Stefano, né Luigi Loris Stefano, all’epoca consigliere comunale.

Quest’ultimo, al contrario, per aver minacciato e offeso la giornalista tramite Facebook è stato condannato a risarcirla con 7.500 euro, ai quali si sommano 2.500 euro a testa per la cooperativa Idea Dinamica, editrice del Tacco d’Italia e il sindacato dei giornalisti FNSI, costituitosi parte civile con l’avv. Sisto. Il consigliere comunale è stato inoltre condannato al pagamento delle spese processuali, di primo e secondo grado.

La soddisfazione della Federazione nazionale della Stampa italiana 

“Sono felice per la vittoria di Marilù Mastrogiovanni e di aver trovato un giudice a Berlino”. – ha  dichiarato Alessandra Costante, segretaria generale della FNSI. “Questa vicenda dimostra ancora una volta come le querele temerarie siano un problema reale e concreto del mondo dell’informazione. Sono bavagli all’informazione che la politica sta difendendo a scapito dei cittadini”.

La dichiarazione di Marilù Mastrogiovanni

 “Sono soddisfatta che la correttezza e il valore del mio lavoro giornalistico sia stato riconosciuto anche nella sentenza di secondo grado, ribadendo di fatto la necessità di garantire il diritto e la libertà di manifestazione del pensiero e il diritto di critica e di cronaca” – ha dichiarato Mastrogiovanni.

“Sono grata a FNSI e al mio avvocato Roberto Eustachio Sisto per avermi sostenuta credendo in me fin dall’inizio di questa vicenda scandalosa, iniziata con il sequestro del mio giornale. Questa sentenza non mi ha strappato nemmeno un sorriso, perché non è più sostenibile, per la tenuta del sistema democratico, che in Italia i giornalisti possano essere il bersaglio di minacce e querele temerarie che altro non sono che bavagli istituzionalizzati. Sono molto preoccupata per i numerosi procedimenti penali pendenti davanti al Tribunale di Lecce scaturiti da una pioggia di querele, per gli stessi fatti, denunciati con le mie inchieste giornalistiche rigorose e documentate. Sono molto preoccupata anche perché il giornalismo oggi in Italia si regge sul lavoro di giornaliste e giornalisti freelance come me, con le tasche piene solo di tante notizie che interessano all’opinione pubblica ma che non riescono a trovare spazio né compensi dignitosi” – ha concluso.

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