L’Ue va alla guerra: 100 miliardi per armarsi
Europa armata. Proposta del Commissario europeo per ‘la difesa e lo spazio’, Andrius Kubilius, lituano: quasi 100 miliardi di euro alla Difesa nel prossimo bilancio settennale dell’Unione. Dieci volte di più rispetto al passato. «Una cifra ambiziosa», dice Kubilius, mentre da altri Paesi non schierati sulla prima linea anti russa, la proposta risulta esagerata oltre che inapplicabile. Iper rappresentate le tre repubbliche baltiche a ridosso della temuta Russia, con commissari in ruoli strategici forse non del tutto opportuni.
L’Europa Baltica anti Russa
Iper rappresentate le tre repubbliche baltiche a ridosso della temuta Russia, con commissari in ruoli strategici non per caso.
Prima tra i tre, la ex premier estone Kaja Kallas, neo ‘Alto rappresentante per la politica estera’, Vicepresidente e probabile animosa mediatrice sul delicato fronte baltico. Di Andrius Kubilius, ex primo ministro della Lituania, e Commissario per ‘la difesa e lo spazio’ -altro ruolo geopolitico delicato-, abbiamo detto in sommario.
Con qualche interesse diretto per l’Italia il lettone Valdis Dombrovskis, Commissario per l’Economia e la Produttività, in un intreccio di responsabilità (chi controlla chi) col Commissario italiano Fitto, di appartenenza politica Meloni-Von der Leyen.
La guerra in Ucraina contro l’Europa
Con le truppe di Mosca alle porte dell’Europa orientale dopo quelle Nato alle porte della Russia, l’intervento militare di Mosca in Ucraina ha scatenato timori reali con l’aggiunta di qualche strumentalità.
Bruxelles chiamata a rivedere i problemi della sicurezza, partendo male con la sparata di Kubilius con quei 100 miliardi iperbolici. Tentativo di costruire una ‘politica di difesa comune’, che invece rischiano di sconquassare quel poco costruito sino a ieri.
Di fatto e sino ad oggi, i Paesi Ue sul fronte Difesa hanno continuato a investire in modo frammentato, privilegiando le proprie industrie nazionali. Ora, litigando se sia prevalente la minaccia russa o la pressione degli Stati Uniti in vigilia Trump, prepariamo l’Europa armata.
Da 10 a 100 miliardi a scapito di cosa?
Portare i fondi per la difesa da 10 a 100 miliardi di euro non è un semplice aumento di bilancio, ma un rovesciamento degli stessi valori fondanti dell’Unione. Pacifisti irresponsabili o allarmisti fuori misura?
«Con questa somma, l’UE potrebbe investire in tecnologie avanzate, rafforzare le capacità di difesa collettiva e sviluppare una propria autonomia strategica, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti e dalla NATO», segnala, sostenendo la proposta, Giuseppe Gagliano, del Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis. Una sorta di ‘Leonardo-Finmeccanica’ gigante ed europea’ competitiva a livello globale, «capace di sviluppare sistemi d’arma avanzati, come droni e intelligenza artificiale militare, e di garantire approvvigionamenti comuni».
Investimenti e volontà politica
Ma il piano di Kubilius non sarà facile da realizzare. C’è il problema della unanimità: ottenere il consenso di tutti i Paesi membri su una spesa di quella iperbolica portata non sarà semplice, soprattutto in un momento in cui molti Governi devono affrontare gravi crisi economiche e sociali interne.
Inoltre, quegli ipotetici 100 miliardi in armi farebbero lavorare soprattutto le industrie di Francia e Germania (un po’ anche l’Italia), che dominano il settore tecnologico della difesa europeo. Divisioni certe tra i 27, rendendo ancora più difficile la creazione di una politica di difesa realmente comune grazie alla ‘Proposta Kubilius’.
Un’Europa più forte o un’illusione?
L’ambizione di costruire un’Europa capace di difendersi da sola, non è neppure priva di rischi. Una UE più forte militarmente con una maggiore autonomia nei confronti di attori globali come Stati Uniti e Cina, rafforzerebbe il suo ruolo nello scacchiere geopolitico mondiale, sostengono i favorevoli.
Dalla parte di una lettura più prudente, il pericolo che questa corsa al riarmo diventi un’arma a doppio taglio su InsideOver. «Senza un chiaro progetto politico, il rischio è che i 100 miliardi diventino una gigantesca occasione sprecata, dispersa in progetti frammentati e inutili». Il mio carro armato è migliore del tuo, il mio cacciatorpediniere naviga meglio, o il mio caccia di sesta generazione non lo vede nessuno.
Europa tra sogno e incubo
La proposta di Andrius Kubilius diventerà presto un elemento di confronto/scontro chiave per l’Unione. C’è chi la vede come occasione per l’Europa che ‘prendere in mano il proprio destino’. E chi parla di assurdo spreco di ‘micro potenza’ tra giganti.
Di fatto, per trasformare questa ambizione in realtà, servirà più di un aumento di bilancio, rileva l’analista. Una visione condivisa e una leadership forte di cui al momento almeno non vi vede ancora traccia. Per ora 100 miliardi di comprensibili ma esagerati incubi lituani.
Salvo altri problemi di sonni agitati della nostra presidente tedesca Ursula.
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