Presentato anche a Milano il Calendario istituzionale 2025 della DIA
Dopo la cerimonia nazionale di presentazione, tenutasi a Roma in data 5 dicembre 2024 nella prestigiosa cornice della Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano di Roma e che ha visto la partecipazione di numerose Autorità istituzionali (fra cui il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia e il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo), il Calendario istituzionale per il 2025 della Direzione Investigativa Antimafia è stato oggi presentato alla stampa locale dal Responsabile del Centro Operativo D.I.A. di Milano – Colonnello Giuseppe Furciniti.
Il Calendario 2025 è focalizzato sul tema del “Follow the money” uno slogan reso popolare dal film “Tutti gli uomini del Presidente”, che lo sceneggiatore della pellicola, William Goldman, attribuisce a Gola Profonda, l’informatore che ebbe un ruolo decisivo nel disvelamento dello scandalo Watergate, e che suggeriva come la corruzione politica potesse essere portata alla luce esaminando i trasferimenti di denaro tra i responsabili degli illeciti.
L’opera, arricchita anche da suggestive immagini d’archivio e da una copertina d’autore realizzata dall’artista contemporaneo Rosario Oliva, muove proprio dalle origini “cinematografiche” del motto: le pagine del mese di gennaio sono difatti dedicate alla genesi di quello che sarebbe poi diventato inconfondibile “marchio di fabbrica” del cd. metodo-Falcone, il magistrato che per primo, unitamente ai colleghi Turone e ai componenti dell’eroico pool antimafia – che istruì il Maxiprocesso di Palermo, nato da un’idea del consigliere Rocco Chinnici, coltivata e resa operativa dopo la sua morte dal consigliere Antonino Caponnetto – capirono che occorreva “seguire il denaro” per ricostruire i business mafiosi. Sono loro i protagonisti delle pagine del mese di marzo e aprile del Calendario.
Un metodo rivoluzionario che tuttavia aveva già in precedenza ispirato il lavoro e l’impegno di fulgidi esponenti della società civile e delle Istituzioni come l’Avv. Giorgio Ambrosoli, all’epoca nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e delle attività finanziarie del banchiere Michele Sindona, assassinato nel luglio 1979 da un sicario ingaggiato dallo stesso Sindona, e l’ex capo della Squadra mobile di Palermo Boris Giuliano, pioniere nell’individuazione dei collegamenti tra operazioni bancarie e narcotraffico internazionale. A queste altrettanto straordinarie ed esemplari figure di servitori del bene comune e della collettività sono dedicate le pagine del mese di febbraio del Calendario.
Le pagine dei mesi di maggio e giugno del Calendario si soffermano invece su due tappe fondamentali che hanno segnato l’evoluzione dell’apparato normativo di contrasto al riciclaggio dei proventi illeciti, fattore cardine anche nell’azione criminale delle mafie, consentendo appunto di “allontanare” i proventi dalla loro origine illecita e nel contempo di reimpiegare ingenti quantità di denaro sporco nell’economia legale: si allude alla disciplina derogatoria del segreto bancario principiata dal 1982 e culminata nella istituzione dell’“Archivio dei rapporti finanziari” nel 2006, nonché alla implementazione, a partire dai primi anni Novanta, della normativa di prevenzione del riciclaggio, di natura amministrativa, incentrata sulla collaborazione attiva di intermediari bancari e finanziari, professionisti e altri operatori economici che divengono così parte integrante del presidio di sistema apprestato per fini Anti Money Laundering (AML) e antiterrorismo.
Le pagine dei mesi da luglio a ottobre del Calendario sono dedicate ai principali Attori del sistema prevenzionale e repressivo antiriciclaggio italiano, ossia: l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia, Autorità antiriciclaggio del nostro Paese, deputata in tale veste a ricevere le segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio (SOS) da tutti i soggetti obbligati e a effettuarne l’analisi finanziaria; la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, avente il compito di coordinare, in ambito nazionale, le indagini relative alla criminalità mafiosa, che nel tempo ha visto estendere le proprie competenze della specie pure alla trattazione dei procedimenti in materia di terrorismo, anche internazionale, e ai delitti afferenti alla sicurezza cibernetica nazionale; la stessa Direzione Investigativa Antimafia che, unitamente al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, costituiscono le uniche articolazioni investite, in prima battuta, dell’approfondimento investigativo delle predette SOS.
Le pagine dei mesi di novembre e dicembre guardano al futuro e alle più recenti minacce alla sicurezza del sistema economico-finanziario legate alla diffusione dei nuovi strumenti della finanza digitale e alle criptovalute, che agevolano i contatti tra persone ed enti sottoposti a giurisdizioni differenti tramite strumenti che possono favorire l’anonimato, a fronte delle quali sarà sempre più necessario garantire forme di cooperazione e controllo transnazionale. Anche in questo le intuizioni e il metodo di Giovanni Falcone rimangono tuttora un patrimonio inestimabile, pietra miliare nella lotta alle mafie, come riconosciuto ancora di recente in sede ONU.
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