“Oltre il Cielo”, la docuserie su RayPlay sui giovani detenuti
“Oltre il cielo” dal 13 dicembre in esclusiva su RaiPlay. L’intensa docuserie, in otto episodi, racconta le fasi di recupero di alcuni giovani detenuti nelle carceri minorili Beccaria di Milano, Fornelli di Bari e nella comunità Kayros.
La docuserie “Oltre il Cielo”, prodotta da Rai Contenuti Digitali e Transmediali in collaborazione con Pepito Produzioni, offre uno sguardo intimo e realistico sul complesso mondo delle carceri minorili italiane e dei percorsi di recupero dei giovani detenuti. Attraverso otto episodi, disponibili a partire dal 13 dicembre in esclusiva su RaiPlay, la produzione si addentra nelle storie personali di ragazzi che si trovano reclusi nelle strutture penitenziarie minorili Beccaria di Milano e Fornelli di Bari, oltre che nella comunità Kayros di Vimodrone.
La docuserie evidenzia come, dietro ogni giovane detenuto, si nascondano vissuti difficili, segnati da disagi familiari, abbandono, devianze comportamentali e atti criminali che spaziano da furti e spaccio fino ad aggressioni, risse e tentati omicidi. Molti di loro, fino al momento dell’arresto, non avevano realmente compreso la gravità delle proprie azioni, né erano consapevoli delle conseguenze che queste avrebbero avuto sulla loro libertà. Tra pentimenti e speranze di riduzione della pena, i ragazzi affrontano un percorso di riflessione e di possibile rinascita.
Un ruolo fondamentale nel processo di recupero è rappresentato dalle figure che, all’interno delle carceri e nelle comunità, operano a stretto contatto con i giovani detenuti. Cappellani come Don Gino Rigoldi, storico punto di riferimento al carcere Beccaria, e Don Claudio Burgio, successore di Rigoldi e responsabile della comunità Kayros, offrono ai ragazzi un supporto spirituale unito a un aiuto concreto per costruire un futuro migliore. Don Claudio racconta alle telecamere di “Oltre il Cielo” l’importanza di un approccio umano e costruttivo, volto a fornire ai detenuti una seconda possibilità, attraverso insegnamenti e percorsi di redenzione.
Al fianco dei cappellani operano giovani educatrici, volontarie ed educatori esperti che svolgono un ruolo chiave nel tentativo di reinserire i ragazzi nella società. Queste figure, animate da un forte impegno sociale, lavorano quotidianamente per offrire ai detenuti una speranza concreta e un’alternativa alla devianza. La loro presenza costante rappresenta spesso l’unico punto di riferimento positivo per i giovani, che vedono in loro un’opportunità per ricostruire la propria vita.
La regia di Alberto D’Onofrio contribuisce a delineare un quadro autentico e toccante, esplorando con delicatezza le dinamiche interne alle carceri minorili e alle comunità di recupero. L’opera non si limita a denunciare il problema della devianza giovanile, ma propone uno sguardo costruttivo, focalizzandosi sulle possibilità di redenzione e sull’importanza di un sistema di giustizia minorile che mira al recupero piuttosto che alla mera punizione.
Realizzata con la collaborazione del Ministero della Giustizia, Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, “Oltre il Cielo” si configura come un prodotto di grande valore sociale, capace di sensibilizzare il pubblico su tematiche spesso dimenticate.
Fonte: prpchannel.com
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