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Criminologia, sicurezza dei diritti e politiche urbane. Al via il Corso dell’Università di Milano

Roberto Cornelli * il . Criminalità, Diritti, Forze dell'Ordine, Istituzioni, Politica, SIcurezza, Società

Inizierà a marzo, ma, da metà dicembre, si iniziano a raccogliere le iscrizioni per il corso di perfezionamento in Criminologia, sicurezza dei diritti e politiche urbane dell’Università di Milano, Dipartimento di scienze giuridiche “Cesare Beccaria”.

Promosso da CRIMePO, Centro di Ricerca in Criminologia e Politiche Pubbliche, e realizzato con il patrocinio del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana e di Avviso Pubblico, è coordinato dal professor Roberto Cornelli. 40 ore distribuite in 10 lezioni svolte in modalità e-learning per riflettere e progettare su questioni che stanno mettendo a dura prova le società democratiche.

Quando si affronta il tema della sicurezza urbana in Italia ci si scontra immediatamente con un paradosso di fondo: viviamo in una delle società più sicure al mondo e, al tempo stesso, costantemente attraversata da emergenze. Tutto ciò che accade nella vita pubblica sembra assumere rilevanza sociale e divenire priorità politica solo se rappresentato in termini emergenziali.

Prima che sia emergenza

Dalle migrazioni alle proteste, dalla questione giovanile alle nuove tecnologie, dalla conflittualità urbana alla marginalità sociale, il faro si accende solo rispetto a episodi che turbano, mettendo in ombra tutto il resto.

Alle prese con continue emergenze, si perde la capacità di comprendere cosa sta accadendo nelle nostre comunità, quali siano le trasformazioni che le stanno attraversando, quali siano le loro ricadute nella vita quotidiana, quali connessioni ci siano tra fenomeni apparentemente lontani. Anche la criminalità, spogliata delle sue connessioni con i problemi sociali e urbani, si presenta come un fenomeno tanto inspiegabile quanto inquietante.

Gli episodi di violenza ci lasciano a bocca aperta, come pervasi da uno spaesamento che non concede appigli a cui aggrapparsi per dare un senso a gesti così estremi, se non ricorrendo alla via semplificatoria della malvagità. I media, da quelli più tradizionali ai social fino alle fiction, spesso non aiutano e, anzi, cristallizzano questi sentimenti e i riduzionismi che li accompagnano. La criminalità diventa emblema stesso dello spaesamento, esprimendo più di ogni altro fenomeno il senso di crisi profonda che investe le società democratiche.

La necessità di cambiare prospettiva di intervento

Alla politica si chiede di intervenire, e le soluzioni sono spesso standardizzate sulla logica penale: se la criminalità nella sua essenza malefica è il problema dei problemi, la punizione e la segregazione si ergono a risposte necessitate e sempre giuste. Anche al mercato si chiede una protezione a cui l’industria della sicurezza è stata in grado di dare risposta, perlopiù attraverso l’applicazione di tecnologie belliche in ambito civile, e che ha saputo abilmente stimolare, come accade in ogni altro settore economico. Sia la logica penale che quella di mercato, tuttavia, danno l’illusione che si possa risolvere l’insicurezza sociale con poche misure, sempre le stesse, buone per tutto.

In tal modo, insieme alla capacità di comprendere cosa sta accadendo nelle nostre comunità, si sta perdendo progressivamente anche la capacità di immaginare e progettare politiche pubbliche che siano in grado di accompagnare le trasformazioni sociali e urbane, proprio a partire dal tema della sicurezza. Riteniamo che la sfida di oggi sia precisamente questa: disarticolare il tema della sicurezza urbana dagli automatismi che lo comprimono sia a livello interpretativo che politico e che, piuttosto che attenuare, in realtà non fanno altro che aumentare la percezione diffusa di una società fuori controllo.

Il corso

A partire da queste premesse, il corso di perfezionamento in “Criminologia, sicurezza dei diritti e politiche urbane” – promosso da CRIMePO, Centro di Ricerca in Criminologia e Politiche Pubbliche dell’Università di Milano, e realizzato con il patrocinio di Avviso Pubblico e del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana – intende anzitutto fornire una conoscenza criminologica approfondita di alcune delle principali tematiche connesse alla questione della sicurezza urbana, quali: criminalità e diagnosi locale, insicurezza e gruppi di giovani, città e progettazione, polizie e cambiamento, pena e territorio, genere e violenza, migranti e minori stranieri non accompagnati, mercato e sorveglianza, democrazia e dissenso. Si propone, inoltre, di potenziare la capacità di progettazione innovativa e democratica attraverso l’offerta e la discussione di casi pratici di politiche di sicurezza urbana in grado di rafforzare la tutela dei diritti.

Il corso si rivolge al personale della pubblica amministrazione e degli enti del terzo settore, ai rappresentanti politico-istituzionali e ai professionisti che operano nei settori della sicurezza urbana e della progettazione di politiche e servizi innovativi.

Le lezioni si svolgeranno in modalità e-learning e al termine del Corso verrà rilasciato dall’Università degli Studi di Milano un attestato, dopo la verifica della frequenza e previo superamento della prova finale.

Le informazioni su modalità, costi e tempistiche per iscriversi si trovano nella locandina allegata e a questo link


Centro di Ricerca in Criminologia e Politiche Pubbliche

Il CRIMePO  si propone come punto di riferimento nazionale e internazionale nel campo della ricerca in ambito criminologico e politico-criminale con l’intento:

  • di promuovere lo studio interdisciplinare della questione criminale nelle sue molteplici declinazioni e delle politiche pubbliche nel campo della giustizia penale, della sicurezza, delle polizie, e della giustizia di transizione
  • di far progredire la criminologia come campo di ricerca transdisciplinare, luogo di confine in cui le diverse forme della conoscenza (scientifica, filosofica, storica, letteraria) concorrono a mettere a fuoco temi, approcci e percorsi di studio
  • di incoraggiare, in particolare, l’incontro tra la ricerca criminologica e settori di studi solitamente poco esplorati dai criminologi ma decisivi nel costruire conoscenze criminologico-politiche (come ad esempio i conflict and democracy studies, i peace studies, i social justice studies)
  • di coinvolgere decisori politici, esperti, operatori, organizzazioni, società civile e destinatari finali per co-produrre un sapere criminologico-politico capace di orientare l’elaborazione di iniziative, progetti, programmi e leggi

* Professore ordinario di Criminologia, Università degli Studi di Milano

Fonte: Avviso Pubblico


 

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