Reggio Emilia 30 novembre: “Julian Assange. Quale libertà?”
Sabato 30 novembre Stefania Maurizi, nota giornalista d’inchiesta e scrittrice, sarà di nuovo a Reggio Emilia, a presentare il suo libro “Il potere segreto” aggiornato dopo la liberazione di Julian Assange.
L’iniziativa pubblica si terrà al Circolo Arci Fenulli alle 16.30 ed è promossa dagli attivisti del territorio che si sono battuti per Assange in collaborazione con Amnesty International e il Circolo ospitante. L’obiettivo è quello di approfondire il tema “Julian Assange. Quale libertà?” con l’aiuto della giornalista che si è occupata più da vicino del caso Assange, in quanto media partner di WikiLeaks dal 2009 e autrice di un libro che ricostruisce in modo puntuale e documentato la vicenda giudiziaria del suo fondatore.
Il 24 giugno u. s. Julian Assange ha potuto lasciare il carcere di Belmarsh dov’era rinchiuso ingiustamente dal 2019, detenzione che è solo la parte finale di un calvario iniziato nel 2010, quando aveva smascherato gli abusi e i crimini di guerra di cui si erano macchiati gli USA e i loro alleati durante i conflitti in Iraq e in Afghanistan.
La mobilitazione mondiale per la sua libertà è stata decisiva. Nel nostro Paese un ruolo importante per l’informazione l’ha giocato sicuramente Stefania Maurizi, che è stata a Reggio Emilia, a Gattatico al Museo Cervi e a Casalgrande per informare sulla vicenda di Julian Assange e presentare il suo libro, ma non solo; ricordiamo con particolare piacere e gratitudine la sua testimonianza, in qualità di professionista dell’informazione, nella Sala del Tricolore in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria a Julian Assange.
Riteniamo necessario oggi scoprire le conclusioni a cui è giunta l’autrice nella nuova edizione aggiornata della sua opera, poiché molte sono le domande ancora senza risposta sul patteggiamento che ha portato improvvisamente alla liberazione del giornalista australiano: perché gli Stati Uniti improvvisamente hanno rinunciato all’estradizione, a un processo con condanna a 175 anni di carcere e hanno lasciato che venisse scarcerato? Quale sarà il futuro di WikiLeaks e, parallelamente, del giornalismo mondiale, a seguito della forzata ammissione di una “colpa” -che corrisponde semplicemente al dovere di un’informazione libera e corretta- da parte da Julian Assange?
Il dubbio è che la liberazione di Julian, che pur ci ha riempito il cuore di gioia, non ci garantisca affatto che la guerra del “potere segreto” contro Julian e WikiLeaks sia finita. E che si debba continuare a lottare per il diritto alla sua completa libertà e il diritto a informare e ad essere informati.
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