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Russia-Ucraina, l’orrore dei numeri 1000 giorni dopo

Ennio Remondino * il . Diritti, Economia, Guerre, Informazione, Internazionale, Istituzioni, Politica

Dietro i mille giorni dall’inizio della guerra in Ucraina si nascondono tanti numeri, capaci di dettare il tempo e lacerare lo spazio entro cui si svolge un conflitto, capaci cioè di spezzare vite e infrangere sogni.

Spesso sono numeri occultati, perché la guerra si combatte anche con l’informazione.

Innanzitutto, c’è il numero più difficile da stimare perché è il più nascosto: quello delle vittime. «Si stimano centinaia di migliaia di morti e quasi undici milioni di sfollati», denuncia ‘Vatican News’.

Un milione di russi e ucraini uccisi o feriti

A settembre The Wall Street Journal, citando fonti di intelligence, ha scritto che circa un milione tra ucraini e russi sono stati uccisi o feriti dal 24 febbraio 2022. La maggior parte sono soldati appartenenti a entrambi gli schieramenti, seguiti poi dai civili ucraini.

Nello stesso mese BBC e il sito web indipendente Mediazona sono risaliti ai necrologi di 70.000 combattenti russi morti in Ucraina – il 20 per cento erano volontari. I numeri forniti dal The Wall Street Journal sembrerebbero in linea con quanto dichiarato un anno prima – ad agosto 2023 – da The New York Times, secondo cui la guerra aveva provocato fino ad allora circa 500.000 vittime.

Mille giorni di guerra senza tregua

Un numero su cui invece c’è consenso, grazie soprattutto al ruolo dell’agenzia Onu per i rifugiati (UNHCR), riguarda gli sfollati: 6,7 milioni di ucraini hanno cercato rifugio fuori dal Paese, mentre gli sfollati interni sono quasi 4 milioni.

Se si pensa che, ad agosto, un solo attacco ha provocato la morte di 184 civili e il ferimento di 856 si capisce come la fuga possa essere l’unica soluzione per queste persone, cita Guglielmo Gallone.

Guerra totale e vittime civili

«Anche perché le infrastrutture non sono esenti da operazioni militari». I bombardamenti hanno danneggiato 3.798 scuole e, di queste, 356 sono state distrutte. In più di due anni, 1.619 strutture sanitarie sono state danneggiate e altre 214 sono state rase al suolo – tra le più colpite, quelle nell’oblast di Kharkiv, Donetsk, Mykolaiv, Kyiv, Kherson e Zaporizhzhia.

Distruzioni anche ambientali

La guerra ha già interessato il 20 per cento delle aree protette in Ucraina, dove l’esercito russo ha occupato otto riserve naturali e dieci parchi nazionali. La detonazione di bombe, missili e altri esplosivi ostacola la crescita delle piante di circa il 5–10 %.

Non si fanno sconti neanche alla qualità dell’aria, influenzata da attività come l’uso di veicoli, aeromobili, droni e combustibili fossili, capaci di aumentare le emissioni di gas serra e inquinanti come ammoniaca, monossido di carbonio, anidride solforosa e ossidi di azoto.

L’Ucraina agricola allo stremo

Tutto ciò incide sull’economia nazionale ucraina che storicamente si regge sull’agricoltura. Fino a pochi anni fa considerata «granaio del mondo» perché esportava il 20 per cento del grano e il 45 per cento di olio di girasole in tutto il mondo, oggi Kyiv – anche a causa dei bombardamenti sui porti nel Mar Nero – ha perso quasi tutta la sua forza commerciale.

E gli effetti sui prezzi dei beni alimentari sono stati notevoli, alimentando l’inflazione in Europa e compromettendo le catene alimentari nei Paesi africani. Inoltre, a causa della carenza di elettricità l’Ucraina ha iniziato a smantellare le sue centrali termoelettriche per ricavarne parti destinate a riparare altre centrali elettriche.

Difficile ripresa anche a fine guerra

E l’economia nazionale insegue la catastrofe militare. A settembre l’inflazione è balzata all’8,6 % (+1,5 % su base mensile) a causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, dell’aumento delle spese di produzione e della continua pressione derivante dal deprezzamento della moneta nazionale.

Sebbene il Paese si stia spopolando, il tasso di disoccupazione a ottobre resta superiore al 15 per cento e l’indicatore della povertà – ossia di persone costrette a risparmiare sul cibo – è fermo al 20%. Nonostante ciò, le entrate del bilancio dello Stato ucraino sono state usate per finanziare la difesa. Le spese civili sono invece state sostenute attraverso gli aiuti provenienti dall’esterno.

* Remocontro

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