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Bologna reagisce alle sfilate fasciste. Il 27 novembre in piazza su input dei familiari delle vittime delle stragi nere

Loris Mazzetti il . Criminalità, Cultura, Diritti, Emilia-Romagna, Istituzioni, Memoria, Politica, Società

Il centro-sinistra stravince in Emilia-Romagna sconfiggendo il centro-destra, soprattutto il partito di destra destra capitanato dalla premier Giorgia Meloni.

La vittoria non seppellisce tutto ciò che è accaduto durante la campagna elettorale, in particolare a Bologna, la città delle zecche rosse come l’ha definita lo sconfitto numero uno Matteo Salvini in risposta al sindaco Lepore che ha accusato il Governo di aver mandato a Bologna trecento camice nere.

Il 9 novembre i bolognesi hanno visto marciare in fila per quattro intonando Faccetta nera i fascisti del terzo millennio di CasaPound e quelli della Rete dei Patrioti a pochi passi dalla stazione di Bologna ferita il 2 agosto 1980 dalla strage neofascista: 85 morti e 216 feriti, il più grave attentato commesso in Italia dal dopo guerra ad oggi, causato da una bomba nascosta in una valigia posizionata nella sala d’aspetto di seconda classe dai neri dei Nuclei Armati Rivoluzionari, Gilberto Cavallini, Luigi Ciavardini, Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Paolo Bellini di Avanguardia Nazionale.

Un atto gravissimo, uno sfregio, un’offesa verso la città intera e in particolare nei confronti dei familiari delle vittime.

L’Associazione, presieduta da Paolo Bolognesi, appena uscì la notizia della manifestazione si dichiarò contraria chiedendo che venisse spostata in un altro luogo lontano dalla stazione per rispetto delle vittime e dei feriti.

Per questa insensibilità e anche per la provocazione verso una città medaglia d’oro al valor militare, l’Associazione dei famigliari delle vittime del 2 agosto, dopo aver lasciato passare il momento del voto, hanno indetto una contromanifestazione per il 27 novembre: dalle ore 10 vi sarà un presidio all’interno della sala d’attesa dove è costudita la lapide con i nomi di chi quel giorno perse la vita a causa della bomba neofascista.

Con i famigliari, mercoledì prossimo vi saranno: i parenti delle vittime di Piazza della Loggia e di Piazza Fontana, il Comune di Bologna, l’ANPI, i tre sindacati CGIL, CILS, UIL e sicuramente tanti, tanti cittadini. Bologna ancora una volta non lascerà sole le vittime.

Fonte: Articolo 21

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