Esattamente il contrario dell’arroganza
Con Stefania Proietti non vince solo una parte politica ma uno stile che è lontano quanto la terra da Marte dall’arroganza che degenera in mancanza di rispetto fino a parlare il linguaggio della violenza.
E non è assolutamente una ragione secondaria per esultare!
Dall’Umbria (e anche dall’Emilia Romagna) il messaggio nella bottiglia trasparente per la politica nazionale e internazionale è di affrancarsi dalle polarizzazioni ripiegate sull’ombelico del consenso e guardare con fiducia e con speranza alla strada e alle case della gente. Ad esempio significa pensare di più ai territori da bonificare dalla cementificazione che è madre degenere di alluvioni, esondazioni e disastri tutt’altro che naturali e di meno agli applausi da raccogliere in una campagna elettorale perpetua.
E ad esempio non è vero che l’impegno per la pace non paga in termini elettorali perché in questi anni il Comune di Assisi ha votato mozioni, organizzato iniziative, promosso incontri sempre nella stessa direzione. Ovvero quella che va nella direzione esattamente opposta alla guerra, alla spesa militare e al commercio di armi.
Perché la moderazione nei toni non va confusa con la diplomazia e il cerchiobottismo che prevalgono sulla radicalità delle scelte.
Anche Gesù sarebbe morto di vecchiaia nella sua casa di Nazareth se non avesse denunciato pubblicamente l’ipocrisia, l’incoerenza e lo strapotere delle classi dirigenti del suo tempo.
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