All’ombra dell’ultimo sole
Il mare si china e dice grazie. Anche la gente onesta benedice. Il sindaco di Pollica è una bandiera. Insanguinata sì, ma pur sempre una bandiera.
Della politica fatta con passione e per passione. E della forza di ascoltare la gente e le onde doloranti della storia. Un pescatore ha sul volto le rughe scavate dal sale e nel cuore i flutti del mare per una vita che riserva sempre guai e gioie. E non sempre spartiti in parti uguali.
Ora per Angelo Vassallo si intravede finalmente anche l’alba di una verità nascosta per anni, ammaccata perché colpita da persone senza scrupoli.
“Sapere che le persone che ti devono difendere sono i presunti colpevoli di questo omicidio fa veramente male” – ha detto Antonio Vassallo, figlio di Angelo. Quattordici anni fa il sindaco pescatore si è addormentato all’ombra dell’ultimo sole ma quei quattro complici tra camorra e caserma non avevano previsto l’alba che segue puntualmente ai tramonti.
Perché è vero che nel vocabolario della vita di Vassallo non apparivano i lemmi narcotraffico, complicità, ricchezza illecita e corruzione ma erano marcati a fuoco quelli della verità e della giustizia. Non era affatto l’ultimo sole.
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