Non potrei vivere senza questi “cani e porci” e dico basta a questo governo autoritario, intollerante e cattivo
Il mio piccolo nucleo familiare costituito dal mio compagno e da me è in realtà un piccolo gruppo di persone che si impegnano per dare una buona vita a chi, il mio compagno, è stato colpito da una malattia neurologica degenerativa ed è paralizzato.
Premesso che siamo molto fortunati avendo una buona situazione economica, vorrei raccontare come sarebbe impossibile sopravvivere senza i “cani e porci” evocati da Salvini per indicare i migranti in genere, così come si indica un chilo di pere o uno di patate.
Da noi lavorano una professionista sanitaria ucraina (livello infermieristico altissimo), una collaboratrice domestica peruviana, un OS (operatore sanitario) equadoregno. Il cardiologo che viene a domicilio è un portoricano che venne in Italia a laurearsi negli anni settanta e qui è rimasto.
Per noi sono famiglia. Si sentono una squadra, pagano le tasse, hanno partite IVA, sono iscritti all’INPS, ma due di loro ancora non hanno cittadinanza italiana. Sono persone, prima di tutto sono persone.
Sento il dovere di scusarmi con loro e le decine di migliaia di altri che come loro lavorano nelle nostre case, nei nostri negozi, nei nostri servizi, nella nostra società un tempo civile.
Oggi vengono attaccati in modo indiscriminato da un governo che fa scendere in piazza un intero partito al potere (senza militanti peraltro) per protestare contro la magistratura e con il ministro della giustizia, ex magistrato, che sostiene che la magistratura “esonda” e bisogna intervenire.
La situazione è molto più grave di quando anni fa ci fu la manifestazione di Forza Italia contro la magistratura milanese che indagava Berlusconi.
Il governo Meloni cerca lo scontro totale con la magistratura per metterla a tacere. Lo scontro con uno dei poteri previsti e applicati in ogni stato di diritto. Questa è qualcosa di più di una deriva autoritaria, basato su una falsità assoluta che è quella di un governo che, avendo i voti, può fare tutto quello che vuole. Solo i regimi assolutistici, in passato ma anche oggi, si ritengono “legibus soluti”.
Negli Stati di diritto regolati da una Carta costituzionale democratica sopra il governo e sopra alla presidenza della Repubblica ci sono le leggi. Non è più una deriva sovranista e nemmeno una democratura. Siamo in presenza di qualcosa di peggio di cui, come ho sentito dire in modo chiaro e angosciato da un politico anziano come Achille Occhetto, dobbiamo tutti avere paura e dobbiamo tutti alzare la voce per fermarli.
Vogliono cancellare la Costituzione e con essa la democrazia nel nostro paese. Basta porsi dubbi su questo, il progetto è chiaro, lo schema anche, i protagonisti dichiarati. E i cittadini, soprattutto i più deboli, gli ultimi, gli emarginati, sono le prime vittime sacrificali di un disegno scellerato che va sconfitto.
* Presidente onoraria Articolo 21
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