La guerra senza fine
“La guerra non è finita” dichiara Netanyahu in diretta tv alla nazione deludendo i suoi alleati occidentali che avevano intravisto nell’uccisione di Yahya Sinwar, leader di Hamas, l’opportunità di porre fine al massacro di Gaza e Libano.
“E’ l’inizio della fine” ha invece affermato Netanyahu facendo capire che dobbiamo aspettarci altre morti, altre bombe, altro sangue prima che il suo progetto sia compiuto. Un progetto dai contorni inquietanti se si ascoltano i suoi ministri messianici che sognano il grande Israele, un progetto che può generare solo altro odio.
Lunatici, pazzi, li ha definiti il giornalista del New York Times Thomas Friedman massimo esperto di Medio Oriente nella sua lucida analisi su che cosa gli Stati Uniti dovrebbero fare ora che l’Iran con i suoi alleati è più fragile. Una road map, che somiglia a un libro dei sogni, dove finalmente la diplomazia tornerebbe a contare mettendo sul tavolo strategie chiare, visione e credibilità. “Ora è possibile chiudere la guerra” si è congratulato il presidente Biden, umiliato poco dopo, ancora una volta, dalle parole di Netanyahu che sono risuonate come l’ennesima doccia ghiacciata sulle speranze almeno di un cessate il fuoco.
Non ci sarà alcuna tregua, perché ora per il “lunatico” governo di Israele è tempo di pensare al prossimo massacro, è tempo di passare all’Iran. E’ tempo di finire di bombardare il Libano, sparando su quei testardi della forza Unifil che non vogliono abbandonare le loro postazioni di peacekeeping, nonostante la comunità internazionale sia imbambolata.La liberazione degli ostaggi forse ancora in vita rimane sullo sfondo come una cartolina sbiadita. “C’è l’opportunità di un accordo politico” ha balbettato inascoltato Biden, mentre i bombardamenti sulla striscia di Gaza non si sono mai interrotti.
Qual è la strategia di Netanyahu? La furia distruttrice che abbiamo visto a Gaza e in Libano renderà davvero più sicuro Israele? L’odio si sta stratificando nei cuori di chi scava tra quelle macerie alla ricerca dei propri cari morti. E’ così che si alimenta altro terrorismo, come dimostra la storia della lunga occupazione israeliana di questi decenni.
Trovare una soluzione politica dopo tanta distruzione è ancora più difficile oggi, ma la soluzione militare applicata da Netanyahu e dai suoi ministri lunatici è perdente. Puoi eliminare un capo,ma altri ne nasceranno perché è solo dando un futuro alle persone che costruisci la pace.
Non c’è alcuna idea di futuro per i palestinesi nel progetto del governo Netanyahu prigioniero dei ministri difensori di quei coloni che occupano illegalmente la terra palestinese.
Non c’è alcuna volontà di creare uno stato palestinese sovrano. Quanti israeliani sostengono davvero questa strategia del governo messianico di estrema destra? Quanti israeliani oggi credono davvero che la sicurezza di Israele passi attraverso l’eliminazione del popolo palestinese?
Fonte: Articolo 21
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