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A Bologna al via la “Fondazione Museo per la Memoria di Ustica”

Loris Mazzetti il . Criminalità, Emilia-Romagna, Giovani, Giustizia, Informazione, Istituzioni, Progetti e iniziative

È nata a Bologna la Fondazione Museo per la Memoria di Ustica che ha come soci fondatori l’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica, il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna, con obiettivo: di operare attorno al Museo per “la diffusione e promozione della memoria della strage”.

La Fondazione nasce dall’esperienza dell’Associazione dei famigliari delle vittime, presieduta da Daria Bonfietti, maturata negli anni nel mobilitare l’opinione pubblica per far conoscere ciò che ha significato la Strage grazie anche ad artisti, attori, cantanti, registi, giornalisti, compagnie teatrali che hanno contribuito al percorso della Memoria che si fonda con la ricerca di Verità e Giustizia iniziato dall’Associazione immediatamente dopo ciò che è accaduto il 27 giugno 1980,

Lo ha ben ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 44° anniversario: nel cielo di Ustica, 44 anni or sono, si compì una strage di dimensioni immani. Rimasero uccise tutte le 81 persone a bordo del DC9 in volo da Bologna a Palermo. La Repubblica fu profondamente segnata da quella tragedia, che resta una ferita aperta anche perché una piena verità ancora manca e ciò contrasta con il bisogno di giustizia che alimenta la vita democratica.

“L’incidente al DC9 è occorso a seguito di un’azione militare di intercettamento”, così nel 1999 il giudice Rosario Priore concluse la più lunga istruttoria della storia giudiziaria italiana. L’aereo dell’Itavia fu abbattuto durante un atto di guerra in tempo di pace

L’associazione si è sempre battuta per raggiugere la Verità e ha contribuito a tutte le fasi giudiziarie, ad esempio: è grazie all’Associazione, al suo collegio di avvocati, anche loro in prima linea per la ricerca di Verità e Giustizia, se per la prima volta le analisi del relitto vengono affidate a tecnici e scienziati del Politecnico di Torino, fino a quel momento compito esclusivo dei militari.

Il coinvolgimento dell’opinione pubblica rimane sempre più necessario per alimentare la Memoria: nasce così l’idea di non rottamare il relitto.

Grazie al Comune di Bologna viene individuato un luogo che diventerà il Museo della Memoria di Ustica: l’ex deposito tranviario della Zucca dove vi era la scuderia dei cavalli che trainavano i tram di Bologna, poi l’incontro con l’artista francese Christian Boltanski che trasforma il relitto, luogo di morte per 81 esseri umani, in un’opera d’arte viva di Memoria per non dimenticare le 81 storie di chi non ha mai più abbandonato l’aereo.

Il museo, parte delle Galleria di Arte Moderna di Bologna dal 2007, anno dell’inaugurazione, ha sempre avuto un grande successo di pubblico: ad oggi, per il 2024, è stato visirato da oltre 18 mila persone, in prevalenza studenti.

La Fondazione Museo per la memoria di Ustica avrà il compito dunque di creare un polo culturale all’interno del quale produrre ricerca storica, convegni, pubblicazioni, didattica, arte e spettacolo con l’obiettivo di rivolgersi a platee sempre più diffuse, nazionali e internazionale, per non dimenticare e per far sì che ciò che è accaduto il 27 giugno 1980 non accada più.

Fonte: Articolo 21

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