Finalmente una parola!
Era necessario che le forze armate israeliane arrivassero a minacciare l’incolumità di alcuni nostri connazionali perché potessero arrivare finalmente dal governo parole di condanna sull’operato di Israele!
“Non sono errori ma crimini di guerra” ha tuonato il ministro della difesa Crosetto. E non lo aveva mai fatto finora, non quando l’Idf ha causato decine e decine di migliaia di vittime nella Striscia di Gaza, non quando sono state bombardate scuole, moschee, chiese e ospedali, nemmeno quando un’intera popolazione è stata ridotta alla fame, senza cure mediche e a rischio continuo di epidemie.
Il silenzio ha avvolto i rappresentanti del governo italico quando Israele ha violato la sovranità di altre nazioni per compiere azioni omicide. Nemmeno quando altri rappresentati della stessa Onu dei nostri caschi blu sono stati cacciati via dalla Striscia, s’è sentita una parola critica.
Insomma c’è voluta la minaccia contro il nostro contingente in Libano perché finalmente il governo trovasse il coraggio della parola. Qualcuno dovrà ricordare anche ai ministri che il sangue che scorre nelle vene delle persone appartenenti a nazioni diverse, etnie, religioni, popoli ha sempre lo stesso colore.
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