Gedi, John Elkann lascia la presidenza. Mario Orfeo nuovo direttore di Repubblica
Maurizio Molinari resta a collaborare con il quotidiano di largo Fochetti come commentatore ed editorialista.
Usigrai: «La Rai meloniana 2.0 perde pezzi». Il Cdr del Tg3: «La nostra testata non sia svenduta quale merce di scambio in uno scellerato piano di lottizzazione».
John Elkann lascia la presidenza di Gedi, di cui rimane azionista attraverso Exor. Al suo posto il Consiglio di amministrazione del gruppo editoriale, riunito a Torino giovedì 3 ottobre 2024, ha nominato Maurizio Scanavino presidente della società e Gabriele Comuzzo amministratore delegato.
Cambio al vertice anche alla direzione di Repubblica, dove arriva Mario Orfeo che lascia il Tg3 e da lunedì 7 ottobre prende il posto di Maurizio Molinari. Molinari continuerà a collaborare con il quotidiano di largo Fochetti con il ruolo di commentatore ed editorialista.
«Il Gruppo Gedi rinnova i vertici e apre una nuova fase che punta sull’accelerazione della trasformazione digitale e sul miglioramento dei risultati economici attraverso una rigorosa gestione aziendale», si legge nella nota ufficiale dell’azienda.
La riorganizzazione in casa Gedi-Repubblica arriva a pochi giorni dalla protesta della redazione del quotidiano che ha scioperato due giorni, mercoledì 25 e giovedì 26 settembre, contro «le gravi ingerenze nell’attività giornalistica da parte dell’editore, delle aziende a lui riconducibili e di altri soggetti privati avvenuti in occasione dell’evento Italian Tech Week».
Usigrai: «La Rai meloniana 2.0 perde Mario Orfeo che lascia per dirigere Repubblica. Con la lottizzazione destinati a perdere pezzi e mettere toppe».
La Rai meloniana 2.0, con i vertici appena insediati, perde anche Mario Orfeo. Il Direttore del Tg3, lascia per andare a dirigere Repubblica. Una scelta sua, certamente, ma innegabilmente una perdita per la Rai dove Orfeo, oltre a dirigere nel tempo il Tg2, il Tg1, la Direzione Approfondimenti e il Tg3, è stato anche Direttore Generale.
Un abbandono, quello di Orfeo, da ascrivere anche alla logica della lottizzazione che caratterizza la Rai controllata da governi e partiti.
Senza una riforma, un confronto sull’informazione di servizio pubblico e sulle scelte industriali dell’azienda siamo destinati a perdere pezzi e mettere toppe. Un sistema che non ci porterà lontano.
Cdr Tg3. «La testata non sia svenduta quale merce di scambio nella lottizzazione Rai»
Il Cdr del Tg3 «ringrazia il direttore Mario Orfeo per l’impegno e la passione profusa in questi anni e gli augura buon lavoro per il suo nuovo incarico al quotidiano la Repubblica. Con il suo addio la Rai perde un’altra riconosciuta professionalità».
«Chiediamo ai vertici dell’azienda di conoscere al più presto quale sarà il destino del Tg3 – sottolinea il comitato di redazione in una nota – e pretendiamo che la scelta della nuova direzione sia guidata dal criterio della massima professionalità e autorevolezza, caratteristiche necessarie per guidare un telegiornale che ha una solida e riconosciuta tradizione nel Paese».
«Non vogliamo che la nostra testata venga svenduta quale merce di scambio in uno scellerato piano di lottizzazione della Rai. Il Tg3 deve restare, com’è stata in tutti questi anni, una voce libera e critica. È necessario che la prossima direzione garantisca e tuteli la testata, senza stravolgerne l’identità». (Ansa)
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