Corruzione all’italiana. La misurazione del fenomeno tra realtà e percezione
“L’Italia è un Paese corrotto, anzi tra i più corrotti in assoluto”, “I politici si preoccupano solo dei propri interessi”, “Servono le amicizie per evitare le lunghe liste di attesa”, “La politica è tutto un magna magna”: queste sono solo alcune delle frasi ricorrenti quando si parla di corruzione nel nostro Paese.
Simili generalizzazioni nascondono un malcontento diffuso, di cui è difficile individuare l’origine, e, per effetto di un circolo vizioso, contribuiscono a loro volta a rafforzare l’immagine di un Paese corrotto e irrecuperabile.
Per comprendere da dove derivi questa rappresentazione negativa, Anna Stanziano si è spinta oltre il dato numerico: nonostante siano numerosi i reati di corruzione registrati negli anni, secondo l’autrice questa è solo una parte della verità.
Quella mancante, molte volte non così indagata, è che tale percezione sia dovuta ai media, al racconto che questi ultimi fanno del nostro Paese e alla spettacolarizzazione del fenomeno. Del resto, il racconto giornalistico è fondamentale per la formazione dell’opinione pubblica e della percezione che il cittadino ha del proprio Paese, specie quando si tratta di temi rilevanti per il funzionamento della democrazia.
Anna Stanziano
Corruzione all’italiana
La misurazione del fenomeno tra realtà e percezione
Meltemi, Democrazie e conflitti 2024
Pagg. 172/€ 16,00
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