La Città di Legnano (MI) onora la memoria del giudice Rosario Livatino
Una giornata nel segno del giudice Rosario Livatino nel 34esimo anniversario della morte per mano della mafia: sabato 21 settembre Legnano onorerà la memoria del “giudice bambino” intitolandogli il palazzo di via Gilardelli che attualmente ospita egli uffici comunali in via Gilardelli e che in passato è stato sede distaccata del Tribunale di Milano.
L’iniziativa è realizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con il presidio di Legnano di Libera, associazione che, insieme con altre realtà cittadine, Acli, Azione Cattolica, Chiesa di Legnano e Polis, ha proposto l’intitolazione. L’intitolazione, come la mostra che sarà inaugurata a seguire, rientra in “Passi di legalità”, il programma di azioni per promuovere la legalità e contrastare le mafie realizzato grazie alle risorse (oltre 33mila euro) riconosciute dal Ministero dell’Interno al Comune di Legnano nel 2022 e finalizzate a “progetti di promozione della cultura della legalità e ristoro danni ad Amministratori locali minacciati”.
La cerimonia di intitolazione avrà inizio alle 10.30 e prevede, oltre alla scopertura della targa, gli interventi del sindaco Lorenzo Radice, della Presidente sezione GIP Tribunale di Genova Nicoletta Guerrero e di Nando dalla Chiesa, politico, accademico, scrittore e fondatore e direttore dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli Studi di Milano (CROSS). La cerimonia terminerà con la benedizione della targa da parte di monsignor Angelo Cairati.
Al termine della cerimonia si passerà a Palazzo Leone da Perego per l’inaugurazione nelle sale a piano terra di “Sub tutela Dei – Il giudice Rosario Livatino”, mostra che vuol far conoscere la figura del magistrato siciliano che ha operato per tutta la sua carriera nell’Agrigentino e dove ha trovato la morte. Livatino è stato beatificato il 9 maggio 2021. A introdurre e presentare la mostra saranno Giampiero Colombo, referente del presidio territoriale di Legnano di Libera, e Salvatore Insenga, cugino del giudice. La mostra è divisa in quattro sezioni con testi, immagini, video e un audio che rievoca l’agguato e che introduce al percorso.
La prima sezione è dedicata alla formazione personale di Livatino e al contesto sociale e umano in cui è cresciuto e vissuto. La seconda sezione è invece dedicata alla figura di Livatino in qualità di giudice e il particolare contesto storico-criminale entro il quale era chiamato ad operare. La terza sezione racconta del martirio e della beatificazione di Livatino e di Piero Ivano Nava, testimone chiave nei processi per l’assassinio del giudice. Nella quarta sezione si dà atto dell’eredità di Livatino; dall’importante ruolo della Chiesa nella resistenza alla mafia alle testimonianze di donne e uomini che, in vari modi, lo hanno conosciuto. Inoltre saranno esposte le riproduzioni di due lettere, una scritta da uno dei mandanti dell’omicidio, Salvatore Calafato, l’altra da uno degli esecutori, Domenico Pace.
La mostra sarà aperta dal 21 settembre al 6 ottobre il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.
Le visite guidate delle scuole sono prenotabili chiamando l’ufficio Cultura 0331 471578/575 o scrivendo a ufficio.cultura@comune.legnano.mi.it. L’ingresso è libero.
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