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Il tempo delle donne 2024: “Se dicessimo la verità” in Triennale Milano, domenica 15 settembre

Redazione La27ora il . Brevi, Cultura, Diritti, Lombardia, Mafie, Memoria, Rassegne

Il tempo delle donne 2024: quattro giorni di appuntamenti, il 12 settembre in Università Statale e dal 12 al 15 settembre in Triennale Milano, per partecipare a un laboratorio di idee attraverso inchieste, masterclass, momenti musicali, ospiti e performance.

Domenica 15 settembre ore 17:00 

Teatro dell’Arte – Triennale Milano

“Se dicessimo la verità”

Edizione speciale per “Il tempo delle donne”

Spettacolo teatrale, versione originale con Daria D’Aloia, Arianna Ilari, Anna Manella e Valentina Minzoni

Da un’idea di Giulia Minoli

Drammaturgia Emanuela Giordano e Giulia Minoli

Regia Emanuela Giordano

Musiche originali Tommaso Di Giulio

Si ringrazia il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa ed il Centro Teatrale Bresciano

Lo spettacolo fa parte del progetto il Palcoscenico della Legalità di CCO – Crisi come Opportunità

A seguire

Conversazione con Vincenzo Chindamo, fratello di Maria Chindamo vittima di ‘ndrangheta, Alessandra Cuevas, figlia di Teresa Bonocore, vittima di femminicidio, e Vincenza Rando, senatrice e coordinatrice comitato cultura legalità e minori della Commissione Antimafia

A cura di Giulia Minoli

Evento ad ingresso libero con prenotazione

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Se dicessimo la verità

Lo spettacolo è parte integrante de Il Palcoscenico della legalità, un progetto nato dalla collaborazione di diversi partner istituzionali che, da dieci anni si concretizza in una “opera-dibattito” sulla legalità, ideata da Giulia Minoli, anche drammaturga assieme alla regista Emanuela Giordano.

Un progetto che ha attraversato l’Italia, raccontando vicende di resistenza e lotta alla criminalità organizzata: «Il teatro – spiegano le autrici – non dà lezioni di vita e non offre soluzioni a buon mercato, ma stimoli e opportunità per conoscere e riflettere». Dunque, dopo tante storie raccontate, la forma scenica ha assunto una sua struttura grazie a una narrazione segnata dal «bisogno di capire il futuro – scrivono Minoli e Giordano – minacciato da un disimpegno che lascia ancora più spazio al potere criminale, alla “prassi” della corruzione come modus vivendi. Purtroppo non possiamo più parlare di infiltrazione del crimine, ma di “complicità con il crimine”, di prassi criminale a cui ci stiamo abituando con distratta consapevolezza».

Lo spettacolo dunque si arricchisce di piazza in piazza, con storie riguardanti la regione in cui è presentato, mescolando testimonianza e ricordo, parola e musica.

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Il tempo delle donne 2024

Quattro giorni di appuntamenti, il 12 settembre in Università Statale e dal 12 al 15 settembre in Triennale Milano, per partecipare a un laboratorio di idee attraverso inchieste, masterclass, momenti musicali, ospiti e performance.

La prima volta che abbiamo parlato di lavoro al Tempo delle Donne era nel 2014, prima edizione. Dopo una sequenza imprevedibile e multipla di crisi, il mondo si è trasformato. Trasformazioni che, come durante la pandemia, hanno fatto ricorso alla capacità delle donne di resistere, curare, costruire. Ma, se ci chiediamo che cosa è cambiato in un decennio, facciamo fatica a vedere più spazio conquistato o anche solo una strada lungo la quale andiamo a superare le ingiustizie e le insensatezze che limitano la forza femminile.

Per questo vogliamo ripartire da lì, dal Lavoro, e trovarci raccogliere idee e azioni possibili a un incrocio dove si incontrano educazione, formazione, indipendenza economica in un nuovo equilibrio tra vita privata e professionale. In Italia, i passi avanti sono stati pochi: rispetto al meglio dell’Europa, con cui vogliamo confrontarci, abbiamo perso punti dagli anni ‘80. Soprattutto se guardiamo a tutte le voci che compongono il quadro economico.

Su tutto questo ci confronteremo il 12, 13, 14 e 15 settembre alla Triennale Milano durante la nuova edizione del Tempo delle Donne. Come sempre, ci muove la convinzione che un Paese migliore per le donne sarà un Paese migliore per tutti e tutte. Il cambiamento, che spesso sembra spaventare il sistema Italia, si rivelerà un moltiplicatore di possibilità, di percorsi, di scoperte individuali e collettive. Mai una sottrazione.

Redazione La27ora

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