La tristezza di una love story all’italiana trasmessa dal Tg1
Un ministro indagato per i disastri economici e finanziari delle sue aziende, un altro che fa fermare un treno perché altrimenti arriverà in ritardo ad un evento, un sottosegretario che passa informazioni riservate a un deputato che poi racconta tutto in parlamento, un deputato che va alla festa dell’ultimo dell’anno con la pistola e la fa anche vedere, e un ministro della cultura che sbaglia date, si confonde, fa gaffe in continuazione.
Ora quello stesso ministro ci racconta in TV ( nella TV di stato, pagata con i nostri soldi) la sua love story, piange, chiede scusa alla moglie, al Presidente del Consiglio, ai suoi collaboratori…
Costretto a questa pantomima perché nelle mani di una signora diventata quasi una star e che tiene in scacco un ministro della Repubblica.
Il solo fatto che siano stati spesi soldi della Rai per cercare di mettere fine alla questione lascia tutti noi esterrefatti…
Dal Bunga Bunga alla nipote di Mubarack, siamo passati alla pseudo consulente per i grandi eventi in un triste scivolamento al ribasso che ci sta rendendo ridicoli agli occhi del mondo.
Che Sangiuliano fosse un pessimo ministro lo sapevamo già, ma che fosse anche una persona non in grado di assumersi la responsabilità delle sue azioni fino a farci vedere lacrime e sofferenza, questo proprio non ce lo aspettavamo.
Al tempo stesso colei che grida a Dio, Patria e famiglia, la nostra Presidente del Consiglio, che vuol fare del rispetto delle regole e del senso dell’onore la sua “arma politica”, non è in grado neanche di mandare a casa un tal signore che invaghitosi di una bionda, con la superficialità con cui solo chi si crede protetto dal potere può agire, ha dato ampia prova di non essere in grado di stare su quella poltrona.
La verità è che la classe politica di questa destra al governo è di una pochezza politica (e umana) allarmante.
Non so come Sangiuliano potrà guidare tra pochi giorni il G7 sulla cultura, ma so che questo personaggio, ormai da operetta, che sarà ricordato solo per le gaffe e la triste love story vissuta tra visite ufficiali e viaggi in aereo, non può rappresentare la cultura del nostro paese.
E anche se avesse pagato tutto lui, come afferma, ciò non basterebbe a scagionarlo dalla responsabilità politica nei confronti di noi cittadini.
Dispiace veramente vedere la Rai arrivare a capezzale di un disperato per salvarlo con tanto di intervista con il direttore del telegiornale, in una modalità che non è degna di uno stato democratico.
Se tutto ciò non fosse vero sembrerebbe di essere su scherzi a parte, ma invece è la nostra triste realtà.
Sangiuliano nel suo triste racconto si è dimenticato di chiedere scusa solo a 58 milioni di italiani, che presi da ben altri problemi non sanno se ridere o piangere, e assistono esterrefatti a questa ennesima commedia ( o tragedia) all’italiana.
Sangiuliano è solo l’ultimo caso di una serie di eventi causati da ministri, sottosegretari e parlamentari di Fratelli d’Italia che ci fanno constatare la pochezza della classe politica presente in quel partito.
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