Troupe della Tgr Rai aggredita a Roma: «Le minacce non fermeranno la libera informazione»
L’episodio poche ore dopo l’attacco a don Coluccia. Il presidente Fnsi: «È inaccettabile che esistano aree del Paese nei fatti zona franca di mafie e venditori di morte. Segnaleremo quanto avvenuto all’Osservatorio cronisti minacciati presso il ministero dell’Interno».
«Nel giro di poco più di 24 ore prima l’aggressione a don Antonio Coluccia e poi a giornalista e troupe della Tgr Rai del Lazio. In un quartiere di Roma. Ad opera dei signori e dei signorotti della droga. È inaccettabile che esistano terre di nessuno, aree del Paese nei fatti zona franca di mafie e venditori di morte. Queste minacce non hanno fermato don Coluccia, e non fermeranno la libera informazione. Anzi, contro chi vuole tenere nel buio interi territori per continuare a fare affari sporchi, la risposta deve essere corale: accendere più riflettori, più telecamere, più microfoni, moltiplicare il racconto». Lo scrive il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani.
«Massima solidarietà alla Tgr, ai professionisti dell’informazione aggrediti e a don Coluccia – prosegue -. Segnaleremo quanto avvenuto all’Osservatorio cronisti minacciati presso il ministero dell’Interno. Ma intanto l’auspicio è che gli aggressori vengano individuati subito: il segnale deve essere che lo Stato e la libera informazione vincono sempre».
Cdr della Tgr Rai Lazio e Coordinamento Usigrai Cdr: «Solidarietà alla troupe aggredita»
«Il Cdr della Tgr Rai Lazio e il Coordinamento Usigrai Cdr della Tgr esprimono solidarietà nei confronti della troupe della Tgr Lazio vittima di minacce e lancio di bottiglie a Roma, nel quartiere Quarticciolo, durante le riprese per il servizio sull’aggressione subita da Don Coluccia, prete antimafia che da anni denuncia le piazze di spaccio, domenica scorsa nelle stesse strade». È quanto si legge in una nota.
«Diverse persone hanno circondato giornalista e troupe, cercando di intimidire la squadra, strattonando l’operatore, urlandogli contro di spegnere la telecamera e cercando di cancellare quanto già ripreso – si legge ancora nella nota il Cdr della Tgr Rai Lazio e il Coordinamento Usigrai Cdr della Tgr – Solo l’intervento degli agenti della polizia con un blindato e varie pattuglie ha evitato che la situazione degenerasse. Cdr e Coordinamento ribadiscono che nessuna intimidazione fermerà l’impegno dei giornalisti e delle giornaliste del Tgr Rai del Lazio che ogni giorno lavorano per raccontare i fatti e le storie senza lasciarsi intimorire», conclude la nota. (Adnkronos)
La solidarietà di Stampa Romana, Cgil, Cisl e Uil Lazio
«Esprimiamo vicinanza e piena solidarietà alla troupe del Tgr Lazio, vittima di una brutale e vile aggressione al Quarticciolo, a meno di 48 ore da quella subita da Don Coluccia. Quanto avvenuto (le minacce e il lancio di bottiglie di vetro contro i giornalisti e gli agenti intervenuti per proteggerli, la pretesa di cancellare le immagini) è semplicemente inaccettabile e rappresenta un gravissimo attacco non solo alla libertà di stampa, ma anche ai valori fondamentali della democrazia e della convivenza civile. Difendere il diritto all’informazione e il lavoro dei professionisti che ogni giorno si impegnano a raccontare la verità è un dovere di tutti. Auspicando che le autorità competenti facciano piena luce su questo ennesimo episodio di violenza, rinnoviamo la nostra solidarietà a don Coluccia che, lungi dal lasciarsi intimidire, porta avanti con determinazione e fermezza la sua opera contro la criminalità».
Stefano Ferrante, Segretario Associazione Stampa Romana; Natale Di Cola, Segretario generale regionale CGIL; Enrico Coppotelli, Segretario generale regionale CISL; Alberto Civica, Segretario generale regionale UIL
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