Strage di via Carini: il ricordo di Simona dalla Chiesa
Il 3 settembre 1982 il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, Prefetto di Palermo, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di polizia Domenico Russo furono barbaramente uccisi in un feroce agguato mafioso.
A 42 anni di distanza da quella terribile strage, vogliamo mantenere viva la loro memoria attraverso le parole di Simona, figlia del generale dalla Chiesa.
È trascorso un altro anno. Un anno in cui i ricordi privati, le immagini familiari, i pensieri più intimi hanno dovuto confrontarsi con la tragica attualità di un passato che non riesce ad essere “passato”.
Allora capisco che non è ancora arrivato il momento di riappropriarmi della dimensione esclusivamente affettiva di mio padre, perché i suoi valori, il suo impegno, la sua dedizione allo Stato, oggi più che mai, restano un modello di vita da raccontare ai più giovani. Perché sappiano che concetti come senso dello Stato, correttezza nell’agire quotidiano, fedeltà alle istituzioni, sono concetti “vivi” e attuali, su cui è possibile costruire una coscienza civile davvero moderna e proiettata nel futuro.
E ripenso alle parole di papà, nel suo primo discorso pubblico palermitano: “certe cose si fanno non per coraggio ma per guardare negli occhi i propri figli e i propri nipoti”.
Ecco, da quel terribile 3 settembre, è toccato a noi restituirgli, per come potevamo, quel pensiero d’amore e traendo forza dalle sue parole, continuare ad impegnarci nella sua memoria, per potere essere degni dei suoi insegnamenti e perché nessuno debba pensare che in fondo “non ne valeva la pena”.
Fonte: Vivi – Libera Memoria
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