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Asili e scuola, le armi anticamorra

Paolo Siani il . Campania, Criminalità, Diritti, Giovani, Istituzioni, Politica, Società

Le diseguaglianze tra i vari quartieri di Napoli e la necessità di investire li dove è più necessario come ha affermato il sindaco di Napoli nel recente meeting di Rimini meritano una riflessione attenta.

E prendiamo ad esempio il decreto Caivano, recentemente varato dal governo proprio per sanare le diseguaglianze e dare maggiori opportunità a chi vive in quella periferia.

Ma così come è, questo decreto  riuscirà a cambiare le traiettorie di vita di questi bambini ?

 “C’è bisogno di soldi per costruire asili. Ci sono bambini abbandonati con genitori in carcere, che saranno carne da macello per la camorra”. A parlare è il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri che sa bene che la mafia non si sceglie ma si eredita, e chiede semplicemente prevenzione.

Gli interventi messi in campo a Caivano, che sono in ogni caso utili, sarebbe un errore negarlo, sono sufficienti a cambiare il destino di chi nasce e vive in quel territorio?

Gli interventi più utili anche dal punto di vista economico, e più efficaci dal punto di vista sociale e che sono ben supportati da solide evidenze scientifiche, sono quelli rivolti alla fascia di età 0-2 anni, e in particolare la frequenza al nido ha effetti positivi dal punto di vista cognitivo sia in seconda elementare che in seconda media, e può cambiare le traiettorie di vita delle bambine e dei bambini.

Perché è noto che il livello di istruzione dei genitori condiziona fortemente quello dei loro figli. La povertà educativa è di fatto ereditaria se oltre un terzo dei figli di non diplomati attraversa una condizione di deprivazione, contro il 3% dei figli di laureati. ( fonte open polis)

Secondo un rapporto di Save the children la frequenza di un nido d’infanzia gratuito e di qualità rappresenta un fattore determinante per lo sviluppo dei bambini in condizione di svantaggio economico, che già all’età di quattro anni possono accumulare un ritardo nell’acquisizione di competenze matematiche, di lettura, di scrittura, motorie e socioemozionali.

Tra gli interventi messi in campo a Caivano che riguardano la fascia di età 0-2 anni ci sono la ludoteca e il progetto Polo millegiorni di Save the children. Troppo poco.

La popolazione 0-2 anni a Caivano è di 1029 bambini ma i posti all’ asilo nido disponibili sono soltanto 22.

Altri 72 saranno attivati con le risorse già stanziate (1,73 milioni) dal Ministero.

Per cui soltanto  94 bambini su 1024  potranno frequentare un asilo nido pubblico. Indice di copertura  2,1%. (fonte “Sole 24 ore”)

L’Europa ci chiedeva di assicurare almeno il 33% di posti al nido per i bambini da 0 a 2 anni e adesso la percentuale sale al 45%.

E con il PNRR era stato assicurato al nostro Paese un enorme finanziamento di oltre 4 milioni e mezzo di euro per ridurre le diseguaglianze di posti all’asilo nido. Ma non si è riusciti nel compito se Caivano e tanti altri comuni del sud sono ancora molto lontani dal 33%.

Quindi l’intervento che si dovrebbe fare a Caivano, come in tante altre realtà del Mezzogiorno è assicurare ad almeno altri 300 bambini un posto al nido. E invece sono soltanto 22 e saranno poi 94. Si tratta di un intervento costoso, perché creare e poi mantenere aperto un asilo nido costa, ma certamente efficace,  che cambierà i percorsi di vita di quei bambini.

E se gli asili nido funzionano e sono gratuiti e di qualità  le mamme di Caivano i bambini al nido ce li mandano di sicuro.

Fonte: La Repubblica, Napoli 26/08/2024

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