20 anni fa Enzo Baldoni fu rapito e ucciso in Iraq. Era un cronista freelance
Dall’Iraq raccontava la guerra. Sul suo blog scriveva “magari morirò anch’io in Mesopotamia”. Su Ossigeno-Cercavano la verità la sua storia di pubblicitario e cronista, i reportage e uno degli ultimi racconti
Il 26 agosto 2004 il pubblicitario e cronista freelance Enzo Baldoni fu ucciso in Iraq. Aveva 54 anni. Cinque giorni prima era stato rapito lungo la strada tra Najaf e Bagdad da una organizzazione probabilmente collegata con Al Quaeda. Per la sua liberazione, i sequestratori avevano chiesto al governo italiano il ritiro entro 48 ore dal territorio iracheno di tutte le truppe italiane impegnate nella missione Antica Babilonia, autorizzata dall’ONU al termine della seconda Guerra del Golfo. A nulla valsero le richieste di clemenza dei familiari. Enzo Baldoni fu ucciso. La sua esecuzione fu filmata e il video fu inviato alla tv satellitare del Qatar, Al Jazeera. Le responsabilità della sua uccisione non sono state accertate.
La sua storia è ricostruita da Ossigeno su Cercavano la verità (giornalistiuccisi.it), l’archivio online che raccoglie la documentazione relativa alle storie dei trenta giornalisti italiani uccisi da mafie, terrorismo e in zone di guerra e crisi.
Enzo Baldoni si trovava a Bagdad, con un accredito stampa del settimanale italiano Diario, per realizzare un reportage. Sul suo blog, Bloghdad, scriveva ciò che osservava e i suoi interrogativi: nelle pagine tutt’ora consultabili online (su enzobaldoni.com) si alternavano la cronaca e il suo impegno per aiutare la popolazione civile. In Iraq si impegnò anche come volontario al fianco della Croce Rossa.
Baldoni si era avvicinato al giornalismo in età adulta, per passione. Nato a Città di Castello (Perugia), era un copywriter affermato. Come reporter realizzò numerosi reportage dall’Europa, dall’Asia e dal Sud America.
Il blog
Ossigeno invita a leggere su www.giornalistiuccisi.it il racconto, firmato con lo pseudonimo Zonker, che Enzo Baldoni scrisse il 15 agosto 2004, pochi giorni prima di essere rapito e ucciso. Il giornalista racconta la prima volta in cui si trovò davanti a un bradley, un carro armato americano. In quelle ore gli americani stavano accerchiando Bagdad. Baldoni e altri volontari stavano trasportando un carico di medicinali. Credeva che quel bradley non lo avrebbe risparmiato, invece lo fece mentre nei paraggi si sentivano raffiche e colpi di mortaio. Alla vista del carro armato il pensiero di Baldoni andò al suo collega e amico Raffaele Ciriello, il reporter italiano ucciso due anni, il 31 marzo 2002, a Ramallah, in Cisgiordania, crivellato da una raffica di pallottole, mentre stava documentando un rastrellamento dell’esercito di Tel Aviv. GPA
Leggi l’articolo de Il Giorno con alcune testimonianze
Vedi il Pannello della Memoria di Ossigeno (vedi)
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